L’Italia, guidata dal Ministro Tajani, ha deciso di sborsare ben 13 milioni di euro per il Fondo di Sostegno all’Energia dell’Ucraina. Un gesto di grande generosità, soprattutto considerando che le infrastrutture energetiche ucraine stanno subendo attacchi a raffica, un po’ come un tiro al bersaglio.
Quindi, in pratica, l’Italia finanzia la riparazione di ciò che viene costantemente bombardato. Un po’ come rattoppare una barca che affonda mentre continua a imbarcare acqua, ma con l’entusiasmo di chi si prepara alla Conferenza sulla Ricostruzione a Roma, quasi a dire “tranquilli, abbiamo il piano B, C e pure la Trevi!”.
Insomma, un investimento sulla resilienza energetica ucraina che, si spera, non finisca come la tela di Penelope, dove si tesseva di giorno e si disfaceva di notte. Il tutto condito con la solenne affermazione che questo contributo “è uno dei più significativi da parte di un singolo Paese”, quasi a voler sottolineare che, in fatto di solidarietà energetica, l’Italia non si tira mai indietro.
Un vero e proprio faro nella notte… ucraina.
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