L’Italia celebra ben due successi nel settore spaziale:
- il satellite Pathfinder Hawk, costruito da Argotec, è stato lanciato con successo, grazie alla collaborazione con SpaceX, ponendoci all’avanguardia nell’ambito dell’osservazione della Terra.
- Il ricevitore satellitare italiano “Lugre” ha raggiunto l’orbita.
Tali obbiettivi sono stati possibili grazie alla cooperazione fra Istituzioni, industria nazionale e alleanze internazionali, che costituiscono la modalità principale per poter competere, di qui al prossimo futuro, con gli altri Paesi, a livello globale.
Il Pathfinder Hawk è ufficialmente nello spazio. Il lancio è avvenuto dalla base spaziale di Vandenberg, in California, grazie a un razzo Falcon 9 di SpaceX.
“Questo microsatellite rappresenta un prototipo per i sei apparecchi che costituiranno il sistema della costellazione Iride, il progetto italiano per l’osservazione della Terra in orbita bassa, unica nel suo genere, che sarà composta da circa quaranta satelliti di diverso tipo e dimensioni, pensati proprio per osservare dallo spazio ciò che avviene sul nostro pianeta.
Con i soldi del PNRR
Finanziato principalmente attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e il Piano nazionale complementare, il progetto è guidato dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) con il supporto tecnico dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
La rivista Formiche ci informa che “il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, ha sottolineato l’importanza strategica dell’iniziativa: “Il lancio del satellite Pathfinder Hawk segna una pietra miliare per Iride e per l’intero settore spaziale italiano”. Un obiettivo – ha continuato il presidente – che è il “risultato della visione strategica del governo, che ha fortemente sostenuto e finanziato questa infrastruttura come parte del Pnrr, riaffermando l’impegno del Paese nella ricerca e nell’innovazione”.
Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha celebrato il successo: “Voglio esprimere le mie congratulazioni per il lancio, avvenuto dalla base Vandenberg in California, del primo satellite per la costellazione nazionale Iride”, aggiungendo come si sia trattato di un risultato “che consolida la leadership dell’Italia nel settore spaziale e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del Pnrr”.
La premier – sottolinea la rivista – ha poi ringraziato della collaborazione le due aziende protagoniste del lancio: “Grazie alla collaborazione di Argotec e SpaceX, compiamo un ulteriore passo avanti nel settore dell’osservazione della Terra, nella tutela ambientale e nella prevenzione dei rischi naturali. Un successo che sottolinea il ruolo cruciale delle aziende italiane nell’innovazione e nel progresso scientifico, proiettando la nostra nazione sempre più nel futuro della ricerca spaziale e della sostenibilità”.
Anche David Avino, fondatore e CEO di Argotec, ha ricordato il ruolo dell’azienda di Elon Musk, come “partner di lancio”, ringraziandola “di averci permesso di raggiungere insieme nuovi orizzonti”
La “costellazione” Pathfinder Hawk
“Formiche” spiega, inoltre, che il Pathfinder Hawk è il primo tassello della costellazione omonima, progettata per fornire dati critici in ambiti come il monitoraggio costiero e marittimo, l’uso del suolo e i servizi di emergenza. Con una risoluzione al suolo di soli tre metri, il satellite testerà le tecnologie e i sistemi che saranno utilizzati dai futuri satelliti Hawk.
Entro la fine dell’anno saranno lanciati altri nove satelliti della costellazione Hawk, seguiti da ulteriori 15 entro giugno 2026.
Come già detto, il ricevitore satellitare “Lugre” (Lunar Gnss receiver experiment), progettato dall’azienda italiana Qascom in collaborazione con Nasa e Asi, è anch’esso in orbita.
Si tratta del primo strumento, interamente Made in Italy, destinato alla Luna.
Made in Italy
Sarà operativo a marzo e testerà connessioni di radionavigazione nello spazio profondo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato: “L’Italia, ancora una volta protagonista, con il primo strumento interamente Made in Italy prossimo a sbarcare sulla Luna”. Aggiungendo come con questo “si apre quello che si preannuncia un anno d’oro per l’Italia nello spazio”.
Chiaramente, il dibattito politico apertosi la scorsa settimana sull’eventuale accordo tra il governo italiano e SpaceX per la fornitura di comunicazioni crittografate dalla costellazione satellitare Starlink, chiama ora in causa le aziende nazionali del comparto spaziale.
Roberto Cingolani, ad e dg di Leonardo, ha affermato che “SpaceX rappresenta la realtà tecnologica più evoluta”, se l’Italia comprerà il servizio Starlink. Spetterà, poi, “al nostro paese crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi” e Leonardo sa “come si fa e possiamo raggiungere questo risultato attraverso tecnologie di cui siamo in possesso”.
“D’altronde risale giusto allo scorso 7 giugno l’accordo tra Telespazio (jv tra Leonardo e Thales) e SpaceX, per integrare proprio Starlink, nella rete globale di connettività ibrida e potenziare l’offerta di servizi di comunicazione a clienti istituzionali e industriali dei settori energetico e marittimo. Tra questi anche la Difesa” – chiosa la rivista Start Magazine, in un articolo del 13.01.05, a firma di Chiara Rossi.
L’intervista a Chiara Pertosa
Sul tema si è espressa anche Chiara Pertosa, ad di Sitael, azienda spaziale pugliese, che, intervistata dal Corriere della sera del 12.01.25, ha dichiarato: “Possiamo costruire una costellazione di satelliti a bassa orbita con meno di un miliardo, ma probabilmente avere solo una costellazione italiana non ha molto senso”.
Pertanto, “nel breve termine, affidarsi a un servizio già disponibile come quello offerto da Starlink è la soluzione più rapida”.
Quindi alcune aziende tricolori sono aperte all’accordo del nostro paese con Starlink, e si dichiarano pronte a collaborare con la divisione Internet satellitare di Elon Musk. Sembrerebbe, dunque, una partnership e non la svendita dei dati degli italiani al miliardario americano, come si è, precipitosamente, affermato soprattutto in ambienti di sinistra.
Il patron di SpaceX Elon Musk ha affermato di essere “pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e avanzata!”, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha precisato che c’è “l’esigenza di valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità che servono alle forze armate”.
Al momento le comunicazioni militari italiane fanno affidamento infatti sul programma Sicral (Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e Allarmi), un sistema satellitare per le telecomunicazioni governative in orbita alta realizzato da Telespazio, joint venture tra l’italiana Leonardo (67%) e la francese Thales (33%).
Il Ministro della Difesa
Secondo gli esperti, sussiste, pertanto, la necessità di dotarsi di sistemi, in orbita bassa, ad elevato datarate e bassa latenza. Tanto che Crosetto ha dichiarato che “La Difesa è interessata, obbligata forse, a integrare le proprie capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa”.
Tra cui appunto Starlink. Dopodiché in conferenza stampa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha difeso le interlocuzioni del governo con SpaceX, affermando che il sistema Starlink non ha “alcuna alternativa pubblica”.
Iris2, della Commissione europea, progettata per offrire comunicazioni sicure per i governi e le agenzie europee con cui l’Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink, non è un’alternativa praticabile nel breve termine.
Al contrario, SpaceX ha già posizionato quasi 7mila satelliti Starlink nello spazio (ben la metà di tutti quelli in orbita!), per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030.
“Tutti i Paesi europei stanno valutando i sistemi satellitari a bassa orbita” ha spiegato al Foglio Roberto Cingolani, numero uno di Leonardo. “Tra le opzioni in campo, da valutare, c’è sicuramente Elon Musk. Ma non solo. Le cose cambiano in fretta in questo settore, nel giro di un anno lo scenario potrebbe essere diverso. È un momento di grande sviluppo. Ma certamente al momento SpaceX rappresenta la realtà tecnologica più evoluta. Il 2030, la data entro cui Iris2 dovrebbe entrare in funzione, è ancora parecchio lontano. Nel frattempo, è necessario adottare soluzioni ponte”. “
La sicurezza dei dati?
Inoltre, riguardo i timori sulla gestione di tali comunicazioni affidata alla società di proprietà del miliardario statunitense, Leonardo è pronta a fugare ogni dubbio. L’Italia è in grado di garantire la sicurezza dei dati? “Certamente. Noi compriamo un servizio, la banda e i satelliti. Dopodiché spetta al nostro paese crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi. Sappiamo come si fa e possiamo raggiungere questo risultato attraverso tecnologie di cui siamo in possesso”, ha assicurato l’ad di Leonardo, Cingolani.
Secondo l’ad di Sitael, Chiara Pertosa, essere autonomi, in questo momento, è praticamente impossibile: “non è un problema di tecnologia: in Italia siamo perfettamente in grado di realizzare satelliti e costellazioni, abbiamo competenze eccellenti. Il vero ostacolo sono i fondi. Creare una costellazione così importante, in termini di numeri, richiede investimenti iniziali significativi.
A livello europeo, abbiamo impiegato 3 anni per lanciare il progetto Iris2 ed è finanziato solo al 60%. Negli Stati Uniti, i sussidi e i contratti di lungo termine permettono di recuperare questi costi nel tempo. In Europa, inoltre, abbiamo un approccio molto più frammentato e regolamentato”.
di Matteo Castagna
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema: