Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Allineato alla Ue, lo Staterello vassallo estone, formula una legge che “democraticamente” vieterebbe – se approvata – il diritto di voto ai cittadini extra-UE residenti nello stato baltico.
Il principio democratico vale sempre per pochi, per coloro a cui è concesso usufruirne poiché il padrone allunga la carota… La cosa più assurda è che questi cittadini in usufrutto non hanno ancora capito che dietro il succulento tubero, è già pronto il dolente bastone.
Colpire la minoranza russa è l’obiettivo della “guerrigliera” Ue
Il fatto è limpido, cristallino: scateniamo le ire dell’orso russo vessando – proprio come in Ucraina – la popolazione figlia della grande madre.
La questione è comprensibilissima, ragionando per assurdo come ragiona quello straccio di unione di poveri cristi cui trema la terra sotto i piedi.
L’Estonia non ha fatto bene i compiti a casa ed evidentemente in matematica è carente e parecchio: per uno Stato confinante con la Russia, rinunciare a possibili benefici economici è un errore di base. Tempo al tempo.
Cercano di provocare la reazione russa
Se la Ue pensa di scatenare le ire di Vladimir Putin, per indurlo ad una seconda Operazione Militare Speciale, ha preso un granchio, un grosso granchio. Come ricordato più volte dal Presidentissimo, la Russia non ha bisogno di nuovi territori o nuove risorse, anzi, ne ha da occupare – data la vastità e la densità della popolazione – e da vendere a buon prezzo.
Un altro attore pro Ue si sta tirando la zappa sui piedi e farà la fine degli animali da cortile. Purtroppo sono cadute nel vuoto le parole di Vladimir Putin indirizzate a Hilary Clinton tempo addietro: “Un uomo di stato deve avere, come minimo, la testa sulle spalle”.
A Bruxelles e dintorni i parrucconi vagano tutti senza capo né collo, ma questo è solo uno dei benefici ereditati con la Révolution del 1789…
Lorenzo Gentile
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