l’illusione pericolosa dell’integrazione – L’integrazione, quella portata avanti dalle Boldrini e dai Bonelli, tanto per materializzare i nomi di una sinistra a corto di argomenti ma tronfia di idiozie e soprattutto di presunzione, è solo un flatus vocis, ossia una pinzillacchera*.
Una pinzillacchera, tuttavia, non fine a sé stessa ma densa di pericolose ricadute sociali e di sicurezza… perché?
Semplice: perché come tutte le pinzillacchere non tiene conto della realtà.
E la realtà dice che etnie/popolazioni/genie/comunità (insomma chiamatele come volete) caratterizzate da elevato senso identitario e profondamente convinte della loro superiorità spirituale e, a cascata, morale, NON, dico NON hanno nessuna intenzione di integrarsi, anzi:
- o si incisteranno nel tessuto sociale con l’intento di espandersi attraverso una famiglia che si allargherà sempre più fino a diventare una comunità in seno alla quale si applicheranno consuetudini autonome rispetto alla locale giurisprudenza.
- Oppure, paleseranno una integrazione solo formale ma mendace, che prelude un “empowerment” attraverso le opportunità offerte dalle istituzioni democratiche come la creazione di partiti/movimenti politici.
- A tal proposito, si tende a far passare l’idea che un eventuale partito islamico equivarrebbe a quella che é stata la nostra DC, errore, un partito islamico degenererebbe subito in islamista in seno al quale verrebbe applicata la Da’wa o Predicazione attiva.
La fratellanza mussulmana
Purtroppo, questo processo di incistamento in seno alla società italiana (ma, più in generale europea) é pilotato dal peggio dell’Islam: quello wahhabita della Fratellanza Musulmana, che persegue un “Lebensraum spirituale” oltre che energetico (a ciò hanno mirato le guerre civile algerina degli anni ´89-2.000 e le primavere arabe).
Ma, anche l’Islam, religione dai precetti così solidi che rischiano di far prevalere l’impatto sociale su quello spirituale (com’é il caso dei wahhabiti fratelli musulmani) ha gli anticorpi che lo preservano da quella malattia; quegli anticorpi si chiamano “speculazione Sufi” o Sufismo, una speculazione ascetica che riduce l’impatto sociale dell’Islam a favore della questua spirituale.
Questi anticorpi determinano quell’Islam “tollerante” (secondo la definizione del Sovrano Marocchino Mohammadia VI) che troviamo nei paesi del mondo arabo-islamico da noi negletti, in primis il Marocco, e poi Giordania e Siria.
Se è vero che, purtroppo, la sete di petrolio e gas ci induce ad alleanze quanto meno dubbie quando non demenziali, è altrettanto vero che non si vive solo di petrolio e gas ma anche di sicurezza e pace sociale.
Qual miglior alleato per contrastare l’Islam intollerante incistato da noi, che un vicino di casa come il Marocco, paese islamico a tutto tondo di quell’Islam tollerante, anch’egli vittima, come noi delle mire del wahhabismo e della Fratellanza Musulmana!?
Parliamone!
Corrado Corradi
*pinzillacchere, cose di poco conto, bagatelle, sciocchezze, è voce coniata scherzosamente dall’attore Antonio De Curtis, in arte Totò, intorno al 1930