Oggi, l’opinione pubblica italiana è incorniciata, incastrata, bloccata, in una falsa narrativa. Menzogne su menzogne: il bambino nel grembo della mamma è un “grumo di cellule”, l’aborto è un diritto umano, la famiglia naturale è luogo di violenze ed abusi, siamo troppi sulla terra, l’uomo è il cancro del pianeta, ridurre la popolazione salverà il mondo, l’autodeterminazione è il primo dei diritti umani, possiamo cambiare sesso ed essere tutto quello che “ci sentiamo” di essere.
La propaganda di queste menzogne ci vuol far credere che la libertà possa essere assoluta e senza limiti, ma ci rende alla fine individui isolati, consumatori ossessivi, facili vittime delle più diverse dipendenze, anche in forme patologiche se non criminali: molti sono i drogati, ma non solo delle note sostanze psicotrope.
Ci sono molti dipendenti dal sesso (e non a caso assistiamo a un incessante aumento della pedopornografia e della dipendenza da pornografia): dal ‘68 in qua la “liberazione” sessuale ci ha, in realtà, resi schiavi, come se nella vita non esistessero molti altri piaceri, molto più sani e molto più soddisfacenti della sessualità usa e getta. Il “sesso libero”, poi, è una scusa per trattare le donne come oggetti: gli esseri umani, del resto, sono considerati cose che si possono montare e smontare, per esempio con la fecondazione artificiale e le manipolazioni genetiche; o addirittura vendere (per esempio con l’utero in affitto).
2025 ritorno alla realtà
Ancor più sono i dipendenti dagli schermi (TV, computer e soprattutto smartphone). Gli schiavi dei telefonini hanno tutte le età, ma è evidente che anche questa dipendenza è tanto più devastante tanto più la persona coinvolta è giovane e immatura.
Combattere questa falsa narrativa vuol dire innanzitutto ritornare alla realtà. Perché certamente oggi abbiamo perso proprio il contatto con la dura realtà, con la verità oggettiva, con la natura delle cose.
In questo prossimo 2025, abbiamo motivo di sperare che questo “mondo al contrario” possa raddrizzarsi?
Abbiamo motivo per sperare che la “società liquida” ritrovi la consistenza del vero?
Secondo me sì. C’è speranza.
La ragione naturale
Perché gli esseri umani, per quanto possano essere manipolabili e sensibili al lavaggio del cervello operato dai media mainstream, sono sempre dotati di quella ragione naturale che di tanto in tanto si accende e riconduce le cose al senso loro proprio. E poi perché “il sonno della ragione genera mostri” che alla fine divorano sé stessi.
In tema di ideologia gender – che certamente ancora imperversa e devasta le menti e i corpi dei malcapitati suoi seguaci – un Paese come il Regno Unito che è stato pioniere nella promozione del cambiamento del sesso, oggi vieta l’uso di bloccanti della pubertà per i minori.
In tutti i Paesi del Nord Europa e in diversi Stati federati americani, si stanno mettendo in seria discussione le “terapie affermative” che comportano l’assecondare chi “si sente” nel corpo sbagliato.
La verità si fa strada sull’errore e sulla menzogna: quando la mente e il corpo non fossero in sintonia è ragionevolmente molto semplice ed efficace adeguare la psiche (che è plastica) al fisico, che il contrario: il corpo, a modificarlo, sanguina!
Limiti agli pseudo diritti
Anche sul fronte del riconoscimento della dignità dei bambini nel grembo materno, per quanto le femministe e le istituzioni asservite alla cultura della morte si industrino a proclamare il “diritto all’aborto”, non si possono trascurare i grandi passi avanti fatti nei Paesi che hanno posto limiti anche abbastanza radicali a questo pseudo-diritto. Le leggi che vietano di sopprimere il bambino dal momento in cui si può riscontrare attività cardiaca stanno salvando decine di migliaia di vite (non solo di figli, ma anche di madri) negli Stati Uniti. E che una proposta di legge popolare del genere, in Italia, abbia raccolto più di 100.000 firme, senza l’appoggio di alcuna istituzione, né del Movimento per la Vita, e neanche della Chiesa cattolica, è un altro segno di speranza indiscutibile.
Buon senso
Più in generale, i risultati delle ultime consultazioni elettorali in Usa e in Europa hanno fatto registrare un dato confortante. Non è tanto la vittoria delle “destre” quanto un ritorno popolare alla ragione ed al discernimento.
Per me non si tratta di destra e sinistra. È una questione di buon senso e di civiltà. È che la gente – la gente normale, la maggioranza – si sente sempre più distante dalle élite radical chic che si riuniscono a Davos. Comincia a non poterne più del “wokismo” e delle sue assurdità e delle sue irreali contraddizioni.
Il 2025
Sì: mi sembra che il 2025 sia l’anno giusto per ascoltare la voce del bambino che nella nota fiaba di Andersen ha gridato a tutti che l’imperatore era nudo.
A noi il compito di far risuonare il suo grido in tutte le circostanze e con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.
Ma soprattutto, non perdiamo la speranza. Come Sam disse a Frodo nel Signore degli Anelli “C’è del buono in questo mondo, e vale la pena lottare per esso“.
Avanti tutta per la Vita, per la Famiglia e per i nostri bambini!
Antonio Brandi
Presidente di ProVita & Famiglia
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