A Gallarate si è tenuto il “Remigration Summit”, un evento che ha scatenato accese polemiche e forti proteste da parte delle sinistre. L’incontro, che ha visto la partecipazione di Martin Sellner*, ha rappresentato un punto di discussione centrale sul tema della “remigrazione”, un concetto che il mainstream ha attivamente cercato di demonizzare e sopprimere per impedirne la corretta informazione al pubblico.
Nonostante le minacce e le pressioni esercitate, il summit ha avuto luogo, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione e sulla volontà di impedire la diffusione di idee non allineate al pensiero dominante.
Sellner, in questa intervista esclusiva rilasciata al periodico 2diPicche, offre la sua prospettiva sull’evento, analizzando le reazioni suscitate e chiarendo il significato e le prospettive future del concetto di “remigrazione”.
1. L’evento “Remigration Summit” ha attirato una notevole attenzione da parte dei media. Qual è la sua valutazione complessiva dell’evento di sabato? Ha raggiunto gli obiettivi che vi eravate prefissati?
Nonostante le forti resistenze da parte dei politici, dei media e della scena di estrema sinistra, il primo Summit europeo sulla remigrazione – ReSum25 – vicino a Milano è stato un successo clamoroso.
Il termine “remigrazione” è diventato onnipresente nei media italiani. Il termine non è stato distrutto dalle notizie diffamatorie, ma si è affermato. ReSum25 ha dimostrato che i progetti di destra non devono necessariamente rimanere su scala nazionale limitata, ma che è possibile organizzare eventi professionali di portata internazionale.
2. Il “Remigration Summit” ha immediatamente scatenato forti reazioni e critiche da parte della sinistra politica e di varie associazioni. Come interpreta questa polarizzazione e quali sono, secondo lei, le ragioni principali di queste proteste?
Le settimane precedenti sono state – per usare un eufemismo – impegnative per noi organizzatori. Le pressioni delle autorità milanesi (Sindaco Sala in testa ndr.) non hanno mancato di avere un effetto. Una settimana prima dell’inizio del summit, l’hotel ci ha dato il benservito (nonostante una comunicazione aperta e un contratto rigido). Dopo di che, le cose sono andate di male in peggio. Gli hotel della zona hanno cancellato le nostre camere, è iniziata una massiccia campagna di mobilitazione “antifascista” e il summit era sul filo del rasoio.
Il congresso ha dominato i titoli dei giornali per settimane ed è diventato una questione politica in Italia. Inoltre, il giorno dell’evento ci sono state manifestazioni massicce e militanti della sinistra. Il motivo di queste proteste è la demonizzazione da parte della stampa di sinistra. Alla fine, però, è stata tutta pubblicità per la remigrazione. Alla fine, grazie al duro lavoro del nostro Team e di Andrea Ballarati, abbiamo vinto!
3. Il concetto di “remigrazione” è al centro del dibattito. Quali sono, secondo lei, gli scenari futuri più probabili per l’attuazione delle politiche di “remigrazione” e quali sfide concrete vede all’orizzonte?
Remigrazione significa mettere la nostra gente al primo posto. È il termine ombrello per tutte le misure legali, economiche e culturali che invertono la tendenza della migrazione, fermano e annullano la grande sostituzione e quindi preservano l’identità etnoculturale di una nazione. Abbiamo tutti i mezzi logistici e legali per la remigrazione. Ciò che manca è la volontà politica. L’ostacolo decisivo è il consenso mentale che si è creato sul fatto che la remigrazione è impossibile o immorale.
Ecco perché abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale patriottica!
4. Di fronte a una questione così decisiva per l’Europa, come valuta la possibilità di cooperazione tra le diverse forze patriottiche sul tema della “remigrazione”? Pensa che un approccio unitario possa superare le attuali divisioni ideologiche e “nazionaliste” all’interno di questo campo?
Assolutamente sì! La remigrazione è così potente perché è anche un asse tra diversi gruppi di destra! È l’interfaccia tra attivisti e politici, Boomers e Zoomers, socialisti e libertari, uomini e donne, cristiani e pagani. Questo non significa che tutti debbano unirsi e dimenticare le loro differenze – sarebbe irrealistico. Ma tutti possono fare la loro parte per normalizzare la remigrazione.
5. Per anni abbiamo assistito a numerose manifestazioni della destra radicale italiana che si sono concentrate sul blocco dell’immigrazione e sulla proposta di un “rimpatrio umano” degli immigrati. Come si colloca il “Vertice sulla Remigrazione” rispetto a queste mobilitazioni storiche? Rappresenta una nuova fase o una continuità di queste richieste?
Il vertice è stato un passo strategico mirato e pianificato da tempo. Nel 2024 c’è stata una divulgazione della remigrazione, sostenuta da vari attori in molti Paesi europei.
Quello che mancava era il networking. Il mix di ospiti era sicuramente unico: politici dei principali partiti, attivisti e leader di pensiero. Anche il pubblico era molto eterogeneo. Persino un giornale della sinistra radicale tedesca ha scritto in merito:
“Sul palco è apparso l’embrione di una futura classe dirigente politica a livello globale: giovane, abile nella retorica e plasmata da una base ideologica ancorata alla parola chiave di questo movimento – remigrazione”.
Redazione
*Martin Michael Sellner (nato l’8 gennaio 1989) è un attivista politico austriaco di destra, leader del Movimento Identitario Austriaco, che ha co-fondato nel 2012. È considerato una figura chiave della Neue Rechte (Nuova Destra) nei paesi di lingua tedesca.
Il 2diPicche lo puoi raggiungere
Attraverso la Community WhatsApp per commentare le notizie del giorno:
Unendoti al canale WhatsApp per non perdere neanche un articolo:
Preferisci Telegram? Nessun problema:
In elemento fondamentale del fenomeno- creato ad hoc – il miliardario affare gestito dal Sistema, sia di Dx – fasulla – e Sx.
Miliardi che non e’ possibile controllare perche’ le varie ONG non presentano bilanci. L’EU ha bocciato ina proposta in tal senso due anni fa. Cialtroni come Casarin e tutta la cerchia di cialtroni come lui vive e si stipendia. E vota,. Bisogna bloccare i fondi e le “risorse “ remigrano immediatamente.