L’Estrema Destra macina consensi in tutta Europa e i paladini della democrazia che sbanda a Sinistra gridano alla frode, al complotto.
Quando la Sinistra non sale sugli scudi per acclamazione popolare – raro peraltro – lo fa da sconfitta sulle note stonate di accuse farlocche contro gli avversari.
Dietro la vittoria di partiti di Estrema Destra o personaggi legati all’area – Georgescu e Simion in Romania – l’accusa è di ingerenze nel voto da parte della Russia di Putin.
Ora la Sinistra europea mette nel mirino AfD, pericolosissimo partito tedesco che – parola dei Dem – andrebbe messo fuorilegge. Quale sarebbero le motivazioni? Tentativo di ricostruzione del Partito Nazionalsocialista? Ritorno ad una Germania Ariana?
I precedenti
L’intenzione di liberarsi economicamente dalle assurde sanzioni alla Russia? Alternartive fur Deutschland ha raggiunto il 20% delle preferenze alle ultime elezioni, conquistando un posto al sole per plebiscito popolare, secondo le regole della politica tedesca ed europea, senza commettere alcuna azione tale da giustificare lo scandalo o, peggio, la messa fuorilegge.
Antesignana di questo tipo di eliminazione politica fu la messa fuorilegge e lo scioglimento del Movimento Politico Ordine Nuovo – 21 novembre 1973 – orchestrato ad arte sulla base dei una legge sbagliata – Legge Scelba – che non era comunque stata violata dall’organizzazione di Estrema Destra italiana. Il movimento fu messo al bando, ma le sue idee sopravvissero.
Fu una prova di omicidio politico ai danni di una gioventù fervida e brillante, ma fu anche un suicidio politico per coloro che tramarono il complotto fino all’esecuzione. La credibilità di quella Prima Repubblica, della democrazia, fu minata, benché fosse un’altra epoca, il tempo di altri uomini. Oggi la storia – corsi e ricorsi come scrisse Vico – si ripete.
Siamo però, in un altro millennio, sono altri gli uomini.
Censura di stampo sovietico
Un tentativo così spavaldo non può che essere accolto e denunciato a più riprese, con una eco dirompente, come un’operazione di censura ad opera di una Čeka contemporanea che se nel secolo scorso poteva essere spalleggiata da un comunismo europeo aggressivo e famelico, oggi non ha cani da sguinzagliare, santi rossi da ingraziare.
La regia a capo dell’Unione “sovietEuropea” rischia grosso. L’elefante che si regge su zampe di fenicottero misuri le parole e le azioni: il crollo è sempre più prossimo e un’azione di messa al bando di un partito, di uomini e donne in Germania, oggi, potrebbe innescare un’escalation pericolosa tanto da portare fino ad un crollo definitivo.
I risultati in Romania ci diranno molto sul futuro di questo ipotetico stalinismo europeo: per quanto ci si sforzi, nella coperta rammendata si aprono sempre nuovi buchi.
Cristian Borghetti
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