L’UE, figlia naturale dell’eresia
L’Unione Europe (UE) non è altro che l’estensione di quell’alleanza figliata dall’illuminismo e dall’ideale massonico e, in parte, anche dall’idealismo tedesco (1) … eresie covate, partorite e coccolate dalle genti di quella landa chiamata Europa.
Un’alleanza occulta anticipa i tempi della nostra storia
Quell’alleanza di genti europee, dalle connaturate caratteristiche occulte, consolidatasi nell’identità illuminista e nella prassi massonica, ad un certo punto aveva deciso che di anticipare i tempi della storia naturale d’Italia e darle la forma che essi avevano in mente, prima che giungesse a unificarsi politicamente in maniera autonoma e sfuggisse dalle loro mani, inquinando con l’odiata civiltà cattolica l’Europa.
Gli uomini migliori di quella congrega si sono riuniti (non si sa esattamente dove perché a quei tempi il Britannia non esisteva ancora …), hanno cooptato la dinastia più corruttibile sul territorio italiano, i Savoia, e, come poi faranno circa centocinquant’anni dopo con Ciampi, Prodi, e Draghi, han loro consegnato la «feuille de route» con i provvedimenti da adottare per giungere, via via, a cassare il primato di civiltà dell’Italia: un primato che li infastidiva perché suscettibile di cambiare i connotati agli europei.
Ridotti a regno di second’ordine
Infatti, in ottemperanza al dantesco adagio per cui vuolsi cosi’ colà dove si puote cio’ che si vuole e più non dimandare, i Savoia hanno dato vita a «un piccolo regno di second’ordine, che non ha importanza mondiale, senza ambizioni, imborghesito» (così Dostoyevskij), quando invece, sempre secondo Dostoyevskij, prima di quell’unificazione precipitosa, l’Italia «portava con sé da duemila anni un’idea grandiosa, reale, organica: l’idea di una unione generale dei popoli del mondo che fu di Roma e poi dei Papi».
Spaventati da una civiltà che non è la loro e della quale sono concupiscenti
É il nostro primato che spaventava i padrini dei Savoia, ossia i nonni di quelli del manifesto di Ventotene, e i trisnonni dei Ciampi, dei Prodi e dei Draghi.
Ed è evidente che quella paura ispira tutti i provvedimenti della UE di oggi, la quale esprime quello che dalle origini era connaturato alle popolazioni delle lande europee: concupiscenza e disprezzo per quel « … bel paese ch’Appennin parte, e ’l mar circonda et l’Alpe.» (Petrarca) … ossia, qualcosa di ubertoso che non le appartiene, che nemmeno le assomiglia e che non può far suo se non con l’inganno o con la violenza.
Riduciamo l’Europa a quel che è veramente
L’Europa in realtà si riduce a quella regione, isolata dai romani con i Limes e il Vallum che impedivano ai barbari di esondare in territorio civilizzato.
E purtroppo, dalla prima esondazione barbarica, quella regione continua ad imperversare ancora oggi.
Alcuni cari amici tentano di addolcire il mio antieuropeismo (lo riconosco) ricordandomi il Sacro Romano Impero inaugurato da Carlo Magno a partire dall’800 con il consenso del Pontefice Leone III, ma purtroppo è stata una realtà che ha cominciato ad andare in pezzi quarant’anni dopo, passando poi nelle mani dei Re e dei principi tedeschi il cui principale interesse era solo quello di contrastare la Chiesa di Roma, loro principale competitor, fino ad arrivare a sostenere l’eresia di Lutero.
Questa è l’Europa di sempre, non stupiamoci dunque per quell’infido pateracchio che è la UE.
Una matrigna
Dal tempo dei barbari, quella landa oltre Alpi, era solo una terra di trasferimento di popoli che guardavano a noi con concupiscenza, trasformatasi poi in dispregio. No, non siamo europei, l’Europa non ci è mai stata madre naturale, evitiamo di diventare i suoi figli adottivi perché verremmo da lei trattati come Cenerentola.
Corrado Corradi
1) sempre tifoso dei peggiori sconvolgimenti storici come la Rivoluzione francese e pregiudizialmente ostile alla monarchia e alla Chiesa Cattolica.
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