Solo, tra le religioni monoteiste, e quasi solo tra le grandi religioni del mondo, il cristianesimo “inventa” 1948 anni prima delle Nazioni Unite, i diritti inalienabili dell’uomo che, per i seguaci del Nazareno, è sempre e pienamente tale a qualsiasi popolo, religione, razza appartenga e dunque sempre titolare di quel diritto alla misericordia che il buon samaritano concede di slancio e d’impulso così applicando anticipatamente la legge di Cristo.
La piena umanità di ogni essere umano non è riconosciuta dagli appartenenti ad altre fedi, secondo gradi più o meno gravi: si va da chi sospende il diritto dell’”infedele” ad esser trattato da uomo fin quando non abbracci il nuovo credo che gli viene imposto, a chi quella umanità la nega, sempre e per sempre, a coloro che non appartengono al suo stesso sangue.
Guardando lontano, verso Est, una buona fetta di umanità non concepisce il concetto di misericordia essendo la sofferenza la giusta moneta con la quale viene ripagata la cattiva azione di una vita antecedente e il mezzo per esorcizzare ulteriori dolori in future esistenze… aver pietà del sofferente alleviando le sue pene lo condannerà a più dolorosi cicli di reincarnazioni.
Verità chiare!
Se solo si avessero chiare queste poche verità si capirebbe perché la storia dell’uomo è stata un mattatoio e perché la mattanza continui ai nostri giorni.
Si capirebbe altresì perché il desiderio di dialogo che pervade la Chiesa contemporanea rimane una pia quanto inconcludente intenzione.
I massacri cui assistiamo ancora, ancora e ancora ormai da decenni sono perpetrati da chi, se vuole rimanere fedele alle sue scritture sacre, non può e non deve ammettere l’altro non solo alla misericordia, ma addirittura alla appartenenza alla famiglia umana.
Disumanizzare coloro che si vogliono annientare è il primo atto di ogni barbarie e se la disumanizzazione è un precetto religioso non possono stupire né i bombardamenti a tappeto sui bambini né la spoliazione dei beni usurpati con l’atteggiamento di chi stia allontanando cani selvatici da quella che considera, per diritto divino, casa propria.
Il silenzio dei governi cristiani
Non stupisce dunque che il massacratore faccia il suo “lavoro” con impegno certosino e religioso (in senso tecnico!), ma stupisce il silenzio dei governi, in primis di quelli cristiani, la cui deferenza verso gli oppressori assume la più atroce delle forme: la negazione di se stessi attraverso il tradimento dei propri più preziosi principi.
Temo la giusta reazione di Dio, temo le sofferenze che un’Italia che “ripudia la guerra”, ma sostiene il genocidio, si sta attirando e mi chiedo cosa intendano, così Trump come la Meloni, quando si dichiarano orgogliosamente cristiani…né la loro vita privata né la loro politica estera sembra, oggi, minimamente sfiorata da Quello Spirito che se non riuscirà a renderli santi almeno dovrebbe ispirarli a non dannarsi in eterno.
“Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in lui, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato in fondo al mare”… non oso immaginare cosa sarà per chi sostiene coloro che, quei piccoli, li bombarda e li affama.
di Irma Trombetta
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