Veniamo dai recenti e ben conosciuti scontri verificatisi tra l’Asse Washington-Tel Aviv e l’Iran.
Gli Stati Uniti, come tutto l’Occidente Europeo a loro asservito, hanno giustificato i loro attacchi proditori ad uno Stato indipendente e sovrano, per di più in atto di lavorare a degli importanti negoziati proprio con quelle potenze che l’avrebbero aggredito.
E qual è stata la loro giustificazione?
“L’Iran è un regime islamico pericoloso. Non possiamo permettere che si doti di armi nucleari.”
Questa è stata la motivazione degli Sceriffi del Mondo per gli attacchi traditori ai siti nucleari di Teheran.
Perché giustamente… L’unica potenza nucleare del Medio Oriente deve restare la amata Israele.
Ma sorvoliamo per un attimo su questo tema e andiamo a ragionare un po’ sulle giustificazioni offerte dallo Zio Sam (e dai suoi accoliti nei due continenti).
“L’Iran è un regime islamico pericoloso”.
E da quando questo costituisce un problema per l’Occidente Americanista?
Perché si dà il caso che il mondo occidentale, Stati Uniti in testa, siano da anni in stretti rapporti di rispetto, amicizia e perfino collaborazione con un regime islamico ancora più fanatico, intollerante e pericoloso:l’Arabia Saudita di Bin Salman.
Mi sembra già di vedere i contestatori Filo-Occidentali strabuzzare gli occhi a sentirmi dire che esiste un regime persino peggiore dell’Iran degli Ayatollah.
Per dimostrare le mie tesi, farò un rapido confronto tra i due paesi, per compararne i livelli di fanatismo, intolleranza e barbarie:
-L’Iran è una repubblica islamica teocratica | L’Arabia Saudita è una Monarchia Teocratica di stampo Assolutista.
-L’Iran ha una Costituzione Islamica con elementi repubblicani e permette elezioni. | L’Arabia Saudita non ha né costituzione, né elezioni, né partiti.
-L’Iran Teocratico ha dato il voto alle donne già dal 1980, un anno dopo la Rivoluzione Khomeinista | L’Arabia Saudita è arrivata con 35 anni di ritardo, nel 2015.
-In Iran le donne, pur avendo libertà limitate, possono lavorare, studiare, essere elette | In Arabia Saudita fino al 2018 non avevano neanche il permesso di guidare.
-In Iran le 3minoranze religiose storiche (Cristiani, Ebrei, Zoroastriani) sono tollerate e gli viene persino dato un rappresentate in parlamento. | In Arabia Saudita i non Musulmani non hanno diritto né a un luogo di culto, né alla cittadinanza, anche se magari lavorano da anni in quel paese costruendo le metropoli faraoniche nel deserto dello Skyline Saudita.
-In Iran la pena di morte per apostasia è applicata assai raramente. | In Arabia Saudita è applicata molto spesso e con sentenze eseguite pubblicamente attraverso decapitazioni ed esposizioni pubbliche del cadavere.
Finite le comparazioni spicciole, andiamo più nel profondo.
Mentre l’Iran, col suo esercito e con altre milizie sciite da lui finanziate, ha combattuto lo Stato Islamico…l’Arabia Saudita notoriamente finanziò per decenni sia i Talebani che Al Qaida.
Perché?
Perché essa è il cuore del Wahhabismo Internazionale, la forma più estrema di fondamentalismo islamico sunnita.
E dal 1970, la monarchia saudita ha speso miliardi di dollari per costruire moschee wahhabite in tutto il mondo, stampare e diffondere migliaia di corani wahhabiti e formare migliaia di imam radicali nelle scuole coraniche più integraliste del pianeta.
In quanto a libertà di espressione non si migliora di molto.
Basti pensare al giornalista dissidente Jamal Kashoggi, fatto a pezzi nel consolato saudita di Istambul nel 2018 dopo aver criticato il regime.
O dell’Imam Sciita Saudita Nimr al-Nimr, attivista per i diritti della minoranza sciita in Arabia, arrestato, torturato e giustiziato nel 2016.
Per il primo l’Arabia Saudita non subì mai alcuna sanzione, del secondo non avrete neanche mai sentito parlare.
Come non saprete del conflitto a bassa tensione tra Sciiti e Sunniti che insanguina la parte orientale del paese dal 1979 e che ha già causato migliaia di arresti e ben 750 morti civili.
E per concludere l’arringa c’è un altro particolare non proprio insignificante da considerare: anche l’Arabia Saudita ha dichiarato di volersi fornire di armi nucleari.
E pare che ci stia già lavorando tra tecnologie cinesi, materiali pakistani e…beneplaciti occidentali.
Viene da chiedersi…ma chi possono essere gli artefici di tante barbarie e di tanti delitti?
Semplice: la famiglia reale degli Al Saud.
Oggi il potere politico-religioso più ricco del mondo con un patrimonio stimato tra i 1.5 e i 3 trilioni (miliardi di miliardi) di dollari.
Neanche la bieca Chiesa Cattolica Romana c’ha tutti sti soldi.
Eppure non ricordo di aver mai sentito l’UAAR lagnarsi dei Sauditi. Chissà perché.
Tornando a noi, parliamo degli Al Saud.
La loro ascesa al potere inizia nel XVIII° secolo con Muhammad Ibn Saud, capo di una tribù del Najd, che stringe alleanza con Muhammad Ibn Abd Al Wahhab, capostipite del Wahhabismo.
Da subito si stringe dunque una ferrea alleanza Scimitarra-Corano.
Tra ‘800 e ‘900 i Saud si imposero con la violenza sulle altre tribù d’Arabia macchiandosi di crimini e massacri atroci.
Solo per citarne alcuni:
-Massacro di Kerbala 1801: gli Wahhabiti Sauditi invadono la città irachena di Kerbala, città santa per gli Sciiti e fanno tremenda strage di pellegrini, donne e bambini, distruggendo anche i santuari sciiti
-Assalto di Ta’if 1924:dopo aver conquistato la città ai rivali hashemiti, uccidono oltre 300 persone e dopo pochi mesi conquistano anche La Mecca e Medina, facendo scempio e devastazione di templi e monumenti storici.
-Nel 1912 creano una fanatica milizia tribale, gli Ikwan, con la quale piegano tutta l’Arabia al Wahhabismo tra massacri, incendi di villaggi e conversioni forzate.
Nel 1930, per paura di inimicarsi i Britannici, li sterminano brutalmente, essendo ormai diventati inutili e fastidiosi.
Questo sono gli Al Saud: una famiglia di petro-gangster, che non sa decidersi se essere Attila o Luigi XIV.
L’Occidente, esportatore di democrazia, libertà, laicità, tolleranza, bla bla bla…sputa sul cane iraniano e non si rende conto che nel frattempo si è messo in casa il lupo saudita.
Un lupo che lo sta lentamente comprando con i soldi del petrolio, per poi colpirlo a morte col pugnale dell’Islamismo Wahhabita.
Si ringrazia gli amici de Il megafono cattolico per l’articolo.
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