Nel cuore di una Francia politicamente immobile, un uomo sta provando a rimescolare le carte non con un partito, ma con un progetto. Il suo nome è Pierre-Édouard Stérin, e per molti è l’inventore dei cofanetti regalo Smartbox, un volto invisibile dietro un’esperienza. Ma per chi è stanco del pantano politico, è un’inaspettata speranza. Stérin, con il suo piano Périclès, sta gettando le basi per un’operazione che vuole unire le destre, da Le Pen a Ciotti, sotto un’unica bandiera: quella di una Francia fiera e sovrana. Un’iniziativa che non mira solo al Palazzo, ma a una vera e propria rivoluzione culturale. La domanda è: questo imprenditore riuscirà a superare gli ostacoli del “sistema” e a sbloccare la politica francese con il suo mix di finanza, fede e patriottismo?
La Francia e la sfida di Stérin: un nuovo inizio per una politica stanca?
La Francia si trova a un bivio. Dopo anni di politiche centriste e un panorama politico che sembra non riuscire più a dare risposte concrete ai problemi del Paese, l’immobilismo ha lasciato il posto a una crescente disillusione. La classe politica tradizionale, che siano i socialisti o la destra moderata, appare incapace di affrontare la crisi economica e culturale che attanaglia la Nazione, sprofondata in un’accettazione passiva di un sistema che non funziona più. Ma da una speranza che non arriva da partiti o figure convenzionali.
C’è un nuovo attore che sta emergendo dal mondo dell’imprenditoria, Pierre-Édouard Stérin. Per molti, è l’uomo dietro al successo dei cofanetti Smartbox, ma per chi segue la politica francese, è il motore di un progetto ambizioso e dirompente: Périclès*. Un’iniziativa che vuole portare un’ondata di cambiamento profondo, basandosi su valori che molti in Francia sentono risuonare: patriottismo, identità, radici cristiane e sovranismo.
Il progetto di Stérin è una vera e propria strategia di “riconquista culturale”. Non si limita a finanziare campagne politiche, ma mira a un’influenza capillare: dalla formazione di nuovi sindaci all’uso mirato dei social network, passando per la creazione di media “alternativi” e think tank. L’obiettivo è rompere il muro di silenzio e conformismo che, secondo i suoi sostenitori, soffoca il dibattito pubblico e impedisce alle idee “diverse” di emergere.
Il modello MAGA
Questo approccio, ispirato in parte al successo del movimento MAGA americano, potrebbe essere la chiave per sbloccare la situazione. Invece di affidarsi a leader carismatici ma ormai logori, Stérin punta a costruire una base solida a livello locale. Far eleggere mille sindaci di area sovranista nel 2026 non è solo un traguardo numerico, ma un modo per radicare le sue idee nel tessuto sociale del Paese, partendo dal basso.
È qui che risiede la vera speranza. In un Paese dove la politica è diventata un gioco di potere elitario, il progetto Périclès cerca di restituire voce a una parte della popolazione che si sente ignorata e tradita. L’idea di un welfare privato, gestito e finanziato da cittadini, rompe il monopolio dello Stato in settori chiave come scuola e sanità, proponendo soluzioni alternative a un sistema pubblico che, in molte aree, mostra i suoi limiti.
Tra Magistratura e beffe ai comunisti
Ovviamente, il cammino non è privo di ostacoli. Le inchieste giudiziarie per presunto finanziamento illecito del Rassemblement National e la riluttanza di Stérin a cooperare con le autorità dimostrano la resistenza che il “sistema” sta opponendo. Un esempio emblematico di questa battaglia è la recente provocazione del miliardario, che ha rinominato la sua principale holding “Lemahieu Holding” in onore del giornalista di L’Humanité Thomas Lemahieu, che aveva indagato sui suoi affari. Un gesto, definito da molti come un’intimidazione, che sottolinea il rapporto teso tra il potere economico di Stérin e i media tradizionali, visti come parte integrante del “sistema” da combattere.
La magistratura, che spesso viene percepita come l’ultimo baluardo difensivo dello status quo, potrebbe essere un ostacolo insormontabile. La domanda cruciale è: riuscirà l’impegno di Stérin a superare questa opposizione, o la “vecchia guardia” riuscirà a soffocare questa spinta al cambiamento?
In un momento in cui la Francia cerca una via d’uscita dall’impasse, l’energia e la visione di Stérin rappresentano una possibilità concreta di rottura. Non si tratta solo di cambiare un partito con un altro, ma di riscrivere le regole del gioco. Se il suo progetto riuscirà a superare le resistenze del “sistema” politico e giudiziario, la Francia potrà davvero ritrovare la sua grandezza. Chissà se sarà veramente in grado di animare un “Rendons la France à nouveau grande”
Alfredo Durantini
*Pericles è l’acronimo per: Patriotes, Enracinés, Résistants, Identitaires, Chrétiens, Libéraux, Européens, Souverainistes
**Humanité era il quotidiano del Partito comunista francese ora “solo” della estrema sinistra
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