Giorgi agli inquirenti: Le ONG servono a far girare i soldi – Il Caso delle maxi tangenti – provenienti dal Qatar e destinate ad oliare gli ingranaggi di Bruxelles per sponsorizzare gli interessi in Europa del Paese arabo – sembra essere ad un punto di svolta.
Francesco Giorgi vuota il sacco
A parlare con i magistrati belgi che istruiscono la vicenda è stato Francesco Giorgi, anche lui coinvolto ed assistente parlamentare dell’eurodeputato del PD Cozzolino. Stando alle rivelazioni di Giorgi, le tangenti sarebbero nell’ordine di molte centinaia di migliaia di euro e proverrebbero da Qatar e Marocco.
Entrambi gli Stati arabi, al fine di fare pressione sulle istituzioni dell’UE, avrebbero ingaggiato e corrotto l’ex parlamentare europeo Panzeri, la moglie del Giorgi Eva Kaili, eurodeputata greca ed altre personalità influenti, oltre ovviamente allo stesso Giorgi.
Associazione a delinquere
Secondo gli inquirenti si tratterebbe di una vera e propria associazione a delinquere, che riceverebbe denaro attraverso le ONG, definite come veri e propri strumenti di maneggiamento di denaro sporco.
Ciò avrebbe consentito agli indagati di operare nell’ombra e far girare ingenti somme.
Le ONG al centro delle speculazioni
Tutte le personalità coinvolte, infatti, sono legate a vario titolo alla ONG “Fight impunity”, anch’essa finita al vaglio della magistratura. All’ombra di Bruxelles, dunque, si snoda un intricato giro di mazzette, targato sinistra e PD, che ripropone uno schema inedito e criminale.
Ossia quello dell’uso ipocrita degli strumenti e dei mezzi fintamente umanitari per nascondere intrallazzi ed illeciti milionari; non desta, peraltro, stupore, che i politici coinvolti siano tutti di sinistra nonché paladini di immigrazione e diritti civili. I quali non sono che grimaldelli utili a favorire e dissimulare magagne e corruzione su vasta scala, da cui le istituzioni dell’Unione Europea sono largamente pervase.