Le forze della sovversione dell’ordine naturale hanno puntato tutto sulla questione demografica.
Negli ultimi tre secoli, ovvero da quando il liberalismo è passato da dottrina filosofica a pensiero comune della maggioranza delle persone, si sono create le condizioni per giustificare il distacco dall’istituto matrimoniale e, con esso, dalla volontà e possibilità di prole numerosa. Oggi, nell’Europa secolarizzata, sembrerebbe che a voler comprare figli siano solo certe coppie omosessuali, soprattutto vip, e i neocatecumenali.
Anche le unioni civili si sono rivelate un assoluto flop propagandistico perché ne approfittano quattro gatti. Prevalgono le convivenze, che danno meno responsabilità e la possibilità più veloce di cambio partner. Il consumismo lascia e cresce gli immaturi. Disumanizza, oltre a far mancare il senso delle priorità e la ricerca del sacro.
La distopia contemporanea è un suo frutto marcio. In nome del Vitello d’Oro come valore assoluto, consciamente o meno, la gente è portata a vivere l’assurdo come fosse normalità perché nel vuoto esistenziale, l’intelletto non guida più la volontà, in quanto sostituito dal piacere soggettivo e il comune buon senso va nell’oblio assieme alle massime eterne, perché roba da vecchi o per alcuni intellettuali.
Le percezioni
Oggi ci sono le percezioni che sostituiscono i fatti. L’auspicato ritorno al reale è diventato troppo difficile, come pensare. L’intelligenza artificiale nasce dalla necessità di troppi che un soggetto terzo, faccia al suo posto. Possibilmente che sia programmato per elaborare determinati algoritmi che sostituiscano il più possibile il cervello.
Chi fa la lagna non ha capito che questa seconda rivoluzione industriale è data dai mercati globali, ossia dalla domanda sempre più insistente dell’umanità debole di un’offerta forte, che possa colmare le sue lacune, inidoneità, ignoranze, pigrizie, opulenze.
Il liberismo assoluto ha creato una globalizzazione che sta implodendo nelle sue contraddizioni, perché ha stravolto l’equità delle diseguaglianze.
Cade per la sua viscerale avversione verso il benessere comune, in favore dell’arricchimento di pochi. È in crisi sistemica perché ha dato il primato della logica del profitto sull’essere, sulla politica, sulla religione, sul diritto.
Ha creato confusione sui bisogni reali, aggiungendovi il lucrativo non necessario e riuscendo a convincere la massa beota che sia assolutamente una necessità primaria, come il cibo o l’acqua. Ha corrotto l’antropologia dell’autentica civiltà occidentale, che è classico-cristiana, facendo acquistare la comodità, che poi ha scambiato i desideri per diritti e amplificato il disagio sociale. Tutto nel mercimonio. Come l’utero in affitto.
Inverno demografico
Gian Carlo Blangiardo, professore emerito all’Università Bicocca di Milano e presidente dell’Istat dal 2019 al 2023, ha scritto per quelli de Il Mulino il libro “Elementi di demografia”
Start Magazine del 10 maggio commenta: “dagli anni del baby-boom a quelli dell’inverno demografico, nel libro di Blangiardo sono infatti, ricorrenti i temi della de-natalità e delle cd. “culle vuote” da tempo oggetto di rilevazioni dell’ISTAT ma anche della retorica fantasiosa degli opinionisti, deprivata da elementi scientifici ed oggettivi. Il bilancio demografico del 2024 ha evidenziato – per il dodicesimo anno consecutivo – un nuovo superamento al ribasso del record di nascite mai registrato in oltre 160 anni di unità nazionale, con una riduzione nell’ultimo decennio di circa un terzo dei nati”.
L’ISTAT ha stimato che in Italia siano oltre 2 milioni e 600 mila le persone già con figli che ne vorrebbero altri.
Quando si parla di sostituzione etnica riferendosi all’immigrazione selvaggia non si fa né del razzismo né della demagogia né si tratta di una questione ideologica di destra.
Supplire alla carenza di consumatori locali con altre persone, per alzare la tendenza dei profitti, è divenuto la finalità primaria di certuni. Infatti, l’Africa, in particolare quella sub sahariana, mantiene alta la fertilità, perché dove non arriva la ricchezza liberista, si conserva l’istinto naturale alla figliolanza.
L’area a nord ha bisogno di smaltire la delinquenza prodotta in quelle terre da vari fattori ambientali. E il Sistema ne approfitta per fare un altro grande business a favore di varie bocche, appartenenti ai cosiddetti “buoni”, nonostante gli scafisti e le responsabilità dei governi magrebini per queste centinaia di migliaia di giovani aitanti, che vogliono assaggiare la vita comoda anche loro, con i mezzi che provocano le ben note problematiche sociali.
Gli squilibri della globalizzazione
Ecco spiegato il motivo per cui si impone una revisione degli squilibri della globalizzazione sul piano della produzione, del consumo, della distribuzione delle risorse e delle persone.
I tentativi di normare ed ordinare l’integrazione prevedono spese ingenti e tempi lunghi, a fronte di nuovi arrivi sempre più indirettamente proporzionali.
Chi ne approfitta per usare gli immigrati e coccolarli a fini elettorali futuri, perché colmino la differenza di consensi tra una sinistra che annaspa e una destra stabile o in ascesa, è parte del problema, non un aiuto. Ridurre la cittadinanza da dieci a cinque anni, significa abbassare del 50% i tempi per il diritto di voto in riconoscenza dei partiti promoter dell’accoglienza. È un fatto oggettivo, non una congettura.
La remigazione è un’operazione salvezza dal caos determinato dai troppi irregolari e dei troppi criminali irregolari o regolari (come le baby gang o i maranza di seconda generazione) che non portano la percezione di insicurezza, ma la reale paura di uscire di casa la sera, unita all’indebolimento dei legali sistemi personali e degli apparati di difesa comune, spesso bloccati con rischio ritorsione di fronte a coltelli e bastoni, da coloro che non vogliono applicare determinate leggi o non permettono che entrino in vigore.
di Matteo Castagna
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