Il 25 luglio 1943, è la data che segna la fine dello Stato fascista ed è prodromico all’obbrobrio dell’8 settembre
Meditando sui magheggi tra la casa reale (la quale si è affidata a una donna, la belga Maria José, moglie dell’erede al trono Principe Umberto), la pars opportunista dei fascisti, i vertici massoni dell’Esercito e gli ambienti liberali dell’imprenditoria … appare evidente che l’Italia post 1945 non poteva essere edificata che sulle «balle» (non trovo termine più adeguato per descrivere la bassa menzogna).
La doppietta 25 luglio – 8 settembre 1943 è stata prodromica di quello che sarebbe diventata l’Italia a partire dal 2 giugno 1946.
La Repubblica Italiana è nata da un referendum quanto meno fumoso ed è stata edificata su un serie di balle che hanno creato un impasto colloso di miti falsi e bugiardi:
1) la resistenza; movimento armato composto principalmente da gruppi di rubagalline (troppo spesso trasformatisi in aguzzini), sorti quando ormai si sapeva come sarebbero andate a finire le cose, ed esplosi nelle piazze quando ormai i tedeschi se ne stavano andando e mentre arrivavano quelli che noi ci ostiniamo ancora oggi a definire “liberatori”, le truppe alleate.
2) la “liberazione”, avvenuta non grazie all’azione dei gruppi partigiani (come la falsa retorica storiografica vuol far credere con quella sciocca canzoncina «Bella ciao») ma a causa delle stragi provocate dai bombardamenti alleati su obiettivi civili che hanno fiaccato il morale della popolazione
3) l’antifascismo, un «non pensiero», promosso e alimentato per condizionare e irregimentare la vita politica degli italiani, strumentale a creare un clima di caccia alle streghe, applicare la censura e mettere a tacere chi la pensa diversamente.
L’Internazionale Comunista
Tali miti si sono fusi con due principi fondamentali portati avanti dall’internazionale comunista, ossia:
1) l’avversione per la proprietà privata (ancora oggi quella visione emerge quando si affronta l’argomento delle case occupate)
2) il materialismo scientifico e pratico il cui scopo è quello di cassare la spiritualità di un popolo, abolendo quindi prima la Chiesa e poi Dio.
A tale desolante panorama politico, sociale e antropologico che, come il minotauro si nutre di giovani (resi schiavi a loro insaputa), sono stati aggiunti – dagli illuminati della massoneria che, fin dai moti carbonari, tanto hanno brigato per attrarre a sé l’Italia – altri due elementi cari al nuovo ordine mondiale:
1) la democrazia come sistema facilitatore di magheggi di potere
2) il laicismo, dottrina politica che scalza l’avita spiritualità (il cattolicesimo) per sostituirla con una sorta di moderna religione civile.
In quanto fondata su un imbroglio storico, sociale, antropologico, spirituale – che ha prodotto un sistema in cui trovano comode poltrone persone che del genio italiano (quello ben descritto da Mussolini: «un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori»), han fatto strame – l’Italia del dopo Seconda Guerra Mondiale non può che sgretolarsi.
di Corrado Corradi
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