La parola è FASCISMO. La persona intellettualmente onesta non ne può più di questa parola, specie se usata, come si dice in gergo militaresco, a schiovere, per indicare qualsiasi tipo di male possa manifestarsi in questo nostro mondo.
Sta andando a finire che Pol-Pot e Mao, leader riconosciuti della più mortifera ideologia – il comunismo – sono fascisti, come lo sarebbero tutti i criminali, dai più noti fino ai maranza d’importazione.
Ed è così che, dichiarandosi antifascisti e attribuendo l’epiteto di fascista alle peggiori manifestazioni di questo mondo (che spesso sono filiate proprio dalla numerosa famiglia antifascista), e ingegnandosi a scovare fascisti in ogni angolo, i peggiori cretini si inseriscono dalla parte dei giusti, quella del bene e della cultura.
Bene e cultura farlocchi ovviamente, perché privi di verità, che poggiano su un attributo, l’antifascismo, privo di consistenza e il cui vessillo è proprio quella slavata bandiera arcobaleno, corrispondente allo straccio dietro al quale correvano e corrono gli ignavi nell’inferno dantesco.
Ignavi
Prima di essere antifascisti costoro sono solo degli ignavi, che poggiano le natiche dove si sta più comodi: lontano dalla verità perché se è vero che «la verità vi farà liberi», loro, strutturalmente non sono fatti per esserlo, prediligono l’intruppamento in un gregge dove non c’è bisogno di pensare perché è sufficiente lasciarsi cullare dall’antifascismo ed ecco che la necessità di verità e di libertà svaniscono, permettendo agli ominicchi di campare meglio.
Il nome è PUTIN, il quale risponde all’esigenza di materializzare il nemico adatto al gregge. Ecco, dunque, apparire all’orizzonte il nemico perfetto in grado di unire la sinistra e la destra (ormai compenetrate), le quali non se la sentono di appioppargli in via definitiva l’epiteto di fascista, perché stanno ancora decidendo se sia opportuno o meno definirlo così.
Per ora si accontentano di definirlo macellaio, dittatore, tiranno, ecc. mentre gli cuciono addosso un folcloristico vestito di bufale informative in attesa di decidere il da farsi … cosa molto aleatoria.
Il consenso del popolo
Putin gode del consenso del suo popolo che ha sconfitto il nazismo in una guerra patriottica che si è portata via milioni di russi e, dopo aver risollevato la Patria dal disastro prodotto dal crollo dell’Unione Sovietica (comunista e antifascista) ora è l’unico capo di Stato del continente europeo che possiede anche le caratteristiche del vero leader…
Non che ci voglia molto a ben figurare di fronte a un Macron, a uno Sholtz, a una Von der Layen, a un Rutte, a una Meloni, a uno Starmer tutti dediti a sorrisini, abbracci, strusci e occhiate d’intesa con il suo nemico Zelensky, mentre lui, il super cattivo Putin, se la ride sotto i baffi già prevedendo (da leader qual è) il prossimo futuro: un’Europa di galletti amburghesi che si adegueranno ai dettami del suo miglior amico, Trump, e che faranno la spola tra Bruxelles e Mosca per dire al detestato leader russo che loro scherzavano e che Zelensky è (o era?) solo un … fascista.
di Corrado Corradi
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