Basta con le “redirected activity” mirate a distogliere la dovuta, allarmata, attenzione degli uomini dabbene sulle nefaste e potenzialmente mortifere attività della sinistra italiana che incita alla intolleranza nei media e applica la violenza nelle piazze.
In etologia, per “redirected activity” s’intende il comportamento assunto da un animale per distogliere l’attenzione dal principale obiettivo e dirigerla verso un obiettivo secondario.
Purtroppo, nel meccanismo della redirected activity è caduta anche la destra accettando che la violenza verbale e materiale di una sinistra intellettualmente disonesta e materialmente facinorosa, sia giustificata da una sorta di aggettivo, “antifascismo” diventato un mantra, ossia ciò che protegge dal costante flusso mentale del pensiero… proprio come l’LSD.
Un idiozia fuori tempo
Non se ne può più di un potere che tollera una militanza violenta nelle aule delle università e nelle piazze per una idiozia fuori tempo e luogo come è l’antifascismo.
Non se ne può più di politici e professori che in nome di quella idiozia incendino le piazze fino alla violenza, e di magistrati che intorcinino (dalla Treccani: ingarbugliare nel parlare e nel raccontare) la legge piegando la realtà ai loro convincimenti personali.
Leggere un articolo di giornale o assistere a un talk-show è esasperante: la sinistra starnazza di pericolo fascista, la destra nicchia senza avere il coraggio di prendere apertamente le distanze da quell’idiozia e dire che se di fascismo vogliamo parlare, ebbene, parliamone…
Dato storico
In soldoni: si è trattato di un movimento squisitamente italiano di pensiero e azione politica e sociale il quale, dal 1922 ad almeno tutto il 1939 ha riscosso il più largo consenso popolare interno mai registrato, nonché il compiacimento del gotha politico culturale internazionale (cito di getto: Churchill, il Mahatma Gandhi, Pound, Papa Pio XI).
Nel giro di un ventennio, quell’Italia si era imposta sulla scena internazionale per un ineguagliato attivismo culturale e tecnico-industriale (malgrado fino al ’22 fosse soprattutto un paese agricolo), e sul piano interno erano state realizzate opere urbane e di risanamento territoriale, nonché vergate e promosse norme e leggi sociali d’avanguardia a tutela dei lavoratori.
Chi valuta il fascismo solo a partire dagli anni ’40 è uno che stiracchia la storia a suo piacimento, ossia un disonesto intellettuale.
E intanto, mentre stiamo a scervellarci tra fascismo, neofascismo e antifascismo, in piazza scendono delinquenti rossi (chiamiamoli con il loro nome) i quali, con la scusa di una tiratina di LSD-antifascista innescano, quel che vogliono i loro i loro disonesti supporter (ricorro al termine disonesto per indicare chi, secondo la Treccani, manca di probità, lealtà e correttezza): lo scontro sociale.
A proposito, questo è stato recentemente scandito in piazza: “i covi dei fascisti vanno chiusi con il fuoco, ma con i fascisti dentro se no è troppo poco” che ne dite dell’antifascismo e degli antifascisti?