Siamo immersi in una situazione di mendacio sociale – persino antropologico – utile a una classe politica deteriorata, che lucra soldi e privilegi avendo perso ogni contatto con la realtà in cui vive il popolo che pretende di rappresentare.
Siffatta situazione non riguarda solo l’Italia dove, effettivamente la situazione per certi aspetti è peggiore a causa di gravi carenze nei servizi del «welfare»[1], ma coinvolge la maggior parte dei paesi europei aventi simili sistemi di governo e simile popolazione. Tra essi segnatamente la Francia, ora in preda a un malcontento sociale e politico (indirizzato principalmente verso un presidente delegittimato e percepito come un tiranno) come mai aveva sperimentato dai tempi della rivoluzione. Sono tutti incazzati come ricci e se tanto mi dà tanto, visto come sanno andare fino in fondo ai loro scioperi, se fossi in quel “presidentello” mi preoccuperei non poco.
Ribaltare una tale situazione seguendo le regole imposte dalla democrazia a tutti i costi, ormai introiettate dalla società, è pressoché impossibile perché i meccanismi giuridici e politici (questi ultimi eterodiretti dall’estero) ne assicurano la stabilità a beneficio di una classe politica privilegiata che a sua volta assicura il profitto dei centri di potere finanziario che la mantengono.
Il tutto sembra destinato a procrastinarsi fino a quando il cittadino sarà assuefatto a una situazione di sordo sfruttamento che gli concede di sopravvivere.
Strategia o idiozia?
Questa sembra essere la strategia perseguita dai nostri politici a meno che non siano così idioti da non rendersi conto che la situazione rischia di esplodere tra le loro mani (personalmente propendo per quest’ultima opzione: la congenita idiozia)
Ma… « s’ode a destra uno squillo di tromba / a sinistra risponde uno squillo… » e lo squillo di tromba mi sembra si sentirlo provenire da oltralpe, precisamente dalla Francia (già figlia prediletta della Chiesa)[2] da dove giungono chiari segnali che rimandano a quello che i francesi sanno fare quando ne hanno le scatole piene: la rivoluzione, che sanno fare meglio e più ferocemente di Pancho Villa.
Se la Francia insorge contro il suo tiranno, gli altri paesi europei, pur avendo capi politici meno invisi di quel capetto che è Macron, non potranno non trarne le conseguenze e aprire gli occhi, uscire da quella condizione di incosciente imperizia, imprudenza e negligenza che ha portato loro e noi sul ciglio del baratro.
Non avrei mai pensato che io, aprioristicamente avverso ai moti rivoluzionari, arrivassi a spiar « … l’apparir d’un amico stendardo»[3] proveniente da un paese che dal 1789 mi sta sonoramente sulle scatole per aver sterminato la popolazione vandeana, decollato un Re, invaso l’Italia e propalato il peggio dell’eresia: l’illuminismo.
Ma forse é in situazioni come queste che un popolo si riscatta.
di Corrado Corradi
[1] Intendendo le iniziative politiche e sociali tese a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, specialmente dei lavoratori
[2] Dai tempi di Clodoveo fino al 1789, il cattolicesimo era in Francia la religione di Stato
[3] Manzoni « Marzo 1821 »
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