Sì, la pace giusta è «come se fosse antani» e noi dovremmo essere degli esperti di una simile supercazzola.
Ma non solo noi (vedi I e II GM), che dire dei palestinesi che la pace la inseguono da ben più di mezzo secolo rimediando pernacchie a destra e a manca? E che dire dei Serbi che si son visti imporre una pace a suon di bombardamenti e sono stati persino obbligati a ringraziare Mattarella? O, tempo addietro, dei cartaginesi e degli stessi ebrei? I primi completamente cassati, i secondi dispersi ai quattro angoli dell’impero riuscendo a riaggregarsi solo 2000 anni dopo (a spese di un altro popolo, con il quale dal 1948 le istituzioni internazionali cercano di rappacificarli)?
La pace giusta esiste solo nelle menti dei soliti de-menti (mi si passi il bisticcio) che allignano per lo più in una sinistra e una destra che hanno smarrito il senso spaziale e, in maniera truffaldina, la usano come scusa perché non vogliono farla finita con la guerra, oppure con quell’immortale odium da guerra civile del quale noi italiani continuiamo a fare esperienza a partire da Piazzale Loreto.
La Pace giusta, nel caso specifico del confronto Russia-Ucraina, è solo una scusa.
Una scusa addotta da chi aveva già creato le premesse per l’aggressione russa (mi sembra che la statunitense Nuland avesse le mani in pasta e l’EU si fosse accodata a lei), scusa che prevedeva fin dagli inizi di quell’aggressione una serie di bugie che si sono susseguite in un crescendo di balle scoppiate come fuochi d’artificio appena Putin ha avvisato il mondo che si apprestava a lanciare una operazione speciale nel Donbass; dichiarazione alla quale qualcuno si è affrettato ad aggiungere che si trattava di conquistare l’Ucraina con un blitzkrieg (come se l’Armata Russa fosse guidata da deficienti convinti di arrivare a Kiev con un’operazione lampo).
In pratica hanno fatto passare un’operazione militare mirata al Donbass per una blitzkrieg mirata direttamente alla conquista di Kiev.
Ricordo il 24 o il 25 febbraio quando i russi (schierati a Nord, a Est e a Sud del Donbass) stavano ancora varcando il confine con l’Ucraina, circolava sui siti web un filmato in cui si faceva passare per un carro armato russo assetato di sangue un carro della C/A ucraina che, avendo evidentemente perso il controllo, aveva schiacciato un’auto con a bordo gli occupanti ucraini… Ecco, mi dissi, se questa è la china che ha preso l’informazione, siamo destinati a non capirci nulla, e infatti!
Da allora è stato un susseguirsi di invereconde fesserie:
- le sanzioni metteranno in ginocchio la Russia
- la Russia entrerà in default il 17 marzo (del 2022!)
- d’altronde Putin ha il cancro a uno stadio terminale e i suoi generali lo detronizzeranno con un colpo di stato
- i russi non hanno più munizioni e si difendono con le pale ma sono così tanto cattivi da aver al seguito dei forni crematori portatili
- i russi fanno incetta delle schede delle lavatrici dei paesi occupati per usarle nei loro sistemi missilistici
- nel frattempo, si insisteva che Putin da giovane fosse stato un picchiatore da strada, il che ha permesso a un rimbambito Biden di definire il leader russo un macellaio. Definizione accettata da altrettanti rimbambiti politicanti italiani
- i russi deportano i bambini ucraini (per farne cosa poi !?).
Fino a quando quel bell’imbusto di Zelenski si è presentato a Trump durante un incontro finalizzato a sancire accordi bilaterali e ad innescare colloqui di pace con la Russia, fornendogli le foto di prigionieri ucraini torturati dai russi. Non lo sapevo, ma ringrazio per averci informati che i russi quando interrogano i prigionieri, torturandoli, ne fanno le riprese fotografiche ad uso e consumo degli ucraini. Davvero interessante …
Invereconde fesserie per chi mantiene uno spirito un minimo critico; pane per i denti, invece, per chi ha necessità di alimentare la propria disonestà intellettuale strumentale a far prevalere, con il mendacio e la violenza, il proprio punto di vista che troppo spesso non coincide con la realtà e troppo spesso corrisponde a un astio innato per chi non la pensa allo stesso modo. Mi piace definirla come sindrome di piazzale Loreto.
UE in confusione
Ed ecco che quel telefonico «Fuck UE» pronunciato dalla Nuland all’indirizzo del suo ambasciatore a Kiev assume il suo giusto valore.
L’UE è in piena confusione e si arrabatta un po’ per fare la voce grossa attraverso Macron e un po’ per cercare di capire se stare con Zelenski o con Trump il quale, essendo un uomo concreto, di pace giusta non ne vuol nemmeno sentir parlare perché, come scritto in incipit di articolo, la pace giusta è una supercazzola utile a chi la pace non la vuole: i Calenda, i Bocchino, i Serra, i Vecchioni, ecc. i quali tifano per il riarmo della Germania e addirittura per la realizzazione della «fortezza europea». Che dire, il prossimo passo sarà l’adozione tra i testi scolastici del libro di Leon Degrelle: «Hitler per mille anni».
di Corrado Corradi
*”Come se fosse antani” parte della famosa “supercazzola” resa famosa dal film “Amici Miei”
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