Non prevalebunt
È ormai assodato che la maggioranza dispersa e silenziosa degli italiani dabbene si è coagulata e si sta coagulando intorno a una persona degna di rappresentarla come pensiero e come esempio di vita: il Generale Roberto Vannacci, valoroso soldato d’Italia.
Ed è ormai altrettanto assodato che la speranza e lo scopo di questa gente « … d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor» è quello di ristabilire l’ordine naturale delle cose, andato a ramengo a causa di consiglieri fraudolenti, portatori di ideologie ferigne, e dell’insipienza di una classe politica che a partire dalla seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso ha dato il peggio di sé.
Dopo tanti anni in cui è progressivamente dilagata l’ideologia sessantottina volta alla dissoluzione dell’ordine morale – ideologia proliferata negli anni con i vari movimenti femministi, abortisti, omosessualisti, lgbt…, woke, utero in affitto irregimentando masse di inebetiti dietro assurdi slogan – finalmente un popolo
«… disperso repente si desta;/ Intende l’orecchio, solleva la testa / Percosso da novo crescente romor».
Ed ecco rinascere speranza e ottimismo
Non si pensi, però, sia semplice rimettere nel senso giusto questo mondo ormai sottosopra. Chi lo ha ridotto in questo modo, infatti, è aduso al mendacio e al confronto sleale, è alimentato da ferigno livore ed è disposto al peggio pur di prevalere; anche a dare del fascista a vanvera, perché da più di settant’anni dai fautori del mondo al contrario è stata diffusa la parola d’ordine secondo la quale «uccidere un fascista non è reato».
Già ora, mentre il movimento della gente dabbene sta muovendo i primi passi, lo sforzo per contrastare strumentali polemiche, costruite sul mendacio e dispensate con sapiente uso dei media, è immane e l’attenzione che si deve porre parola per parola deve essere altissima, onde evitare disonesti e strumentali malintesi che altro non sono che trappole dialettiche. Un esempio è rappresentato dalla sterile e idiota polemica sulla pallavolista Egonu, in base alla quale si è cercato di far passare Vannacci per bieco razzista.
I talk show
Riporto, a titolo esemplificativo, due recenti considerazioni, tra il grottesco e il criminale, che una scrittrice (Angela Bubba) e una giornalista (Claudia Fusani) hanno rilasciato durante uno dei tanti talk-show:
- la prima ha sostenuto che la giovane Chiara di Traversetolo è stata indotta a sopprimere e seppellire nel giardino di casa due figli concepiti clandestinamente, perché ci sono in giro ancora troppi medici obiettori che rifiutano l’aborto
- la seconda ha attribuito la responsabilità della ferocia della manifestazione pro-Palestina, svoltasi a Roma alcuni giorni or sono (dove sono finiti in ospedale 30 poliziotti), al fatto che la manifestazione era stata proibita dal Ministero dell’Interno e, come si sa, quando si proibisce si alimenta la violenza (NdA: la manifestazione era stata proibita a causa di oggettive informazioni di pericolo di infiltrazioni di facinorosi, i famosi black-block, e quel che è avvenuto effettivamente lo conferma).
Solo due esempi tra i tanti casi di malafede o strampalate convinzioni.
Non sarà facile raddrizzarlo questo mondo rovesciato, perché si tratterà di riaffermare la verità contro la menzogna di una ideologia ferigna che nel Sessantotto ha deposto come un drago le uova che, a partire dai cosiddetti «formidabili anni» ’70 del secolo scorso, han cominciato a dischiudersi palesando i tanti volti della dissoluzione.
Basta!
Ora che di fronte a una evidente malaparata morale gli italiani dabbene han deciso di reagire, di contarsi e di organizzarsi – coagulandosi intorno a un uomo di caratura – per affermare a gran voce BASTA con questo scempio dell’umanità, ebbene ora occorre prepararsi ad affrontare quello di cui già abbiamo contezza: il peggio del livore, della cattiveria, della ferocia, della spietatezza dei fautori del mondo al contrario. Perché queste sono le loro armi, paragonabili a quelle utilizzate dai loro nonni nel 1945, a guerra finita, nel triangolo rosso dell’Emilia e nel Nord-Est d’Italia.
La battaglia sarà dura perché anche San Michele Arcangelo ha sudato per rimettere satana «… ne lo ‘nferno la onde ‘invidia prima dipartilla».
I servi del male
É vero che non combatteremo contro satana in persona bensì contro i suoi caricaturali servi, ma l’impegno sarà gravoso perché sarà una battaglia tra due opposte morali, quella della bocca menzognera che costruisce strategie mortifere (loro) e quella della Verità che serve ordine e giustizia (noi), e da loro dovremo aspettarci il peggio… gli anni di piombo saranno stati un babbà perché questi orchetti tolkeniani, al di là degli strumentali proclami solidaristici, non conoscono pietà (anzi fa loro schifo).
Questa è una battaglia che Dio si aspetta di vederci combattere in prima schiera; qualcuno di noi, tra calunnie, trappole varie e pallottole cadrà, ma: NON PREVALEBUNT.
Dobbiamo schierarci e sostenere la ragione di Dio contro quella di satana, una ragione per la quale vale la pena di combattere e, se Dio lo vorrà, di cadere.
Stringiamoci a coorte, alziamo i nostri vessilli, prepariamoci a disporci a testuggine sotto il comando e la protezione di San Michele Arcangelo, colui che affronta e sconfigge il Nemico di Dio e degli uomini.
di Corrado Corradi
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