Al Manifesto di Ventotene preferisco il programma di San Sepolcro.
Perché:
- l’uno, il Manifesto di Ventotene del 1941 si rifà a eterei principi federalisti di matrice idealista e federalista mutuati in maniera altrettanto eterea da Kant e Hamilton. Il primo, Kant, filosofo fin troppo citato dell’illuminismo tedesco e punta di lancia dell’idealismo; il secondo, Hamilton, economista statunitense tra i padri fondatori del federalismo USA, considerato un mito da Barak Obama
- l’altro, il Programma di San Sepolcro, affronta le problematiche in cui si dibatteva l’Italia nel 1919 e offre concrete proposte di avanguardia politica e sociale
- l’uno è una sorta di bla-bla intorno ad un europeismo del quale ancora adesso non si ha contezza e che esprime una volontà di diluire la Patria in qualcosa di incerto, dando per scontato che sia aprioristicamente buono
- l’altro è una concreta proposta di rinnovamento nazionale, funzionale al bene della Patria
Del primo se ne è parlato a iosa in questi giorni; del secondo, condannato da una «damnatio memoriae» basata su un sentimento solo livoroso, non se ne parla mai. Quello di San sepolcro forse non sarà totalmente condivisibile, come, invece, si pretende lo sia l’idolatrato manifesto di Ventotene: ai lettori il piacere (o dispiacere) di leggerlo e valutarlo:
Il programma di San Sepolcro
Italiani!
Ecco il programma di un movimento sanamente italiano. Rivoluzionario perché antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perché antipregiudizievole. Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti. Gli altri problemi: burocrazia, amministrativi, giuridici, scolastici, coloniali, ecc. li tracceremo quando avremo creata la classe dirigente. Per questo NOI VOGLIAMO:
Per il problema politico, NOI VOGLIAMO
Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne.
Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i deputati abbassato ai 25 anni.
L’abolizione del Senato.
La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato.
La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro.
Per il problema sociale, NOI VOGLIAMO
La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che sancisca per tutti i lavori la giornata legale di otto ore di lavoro.
I minimi di paga.
La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria.
L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici.
La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti.
Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.
Per il problema militare, NOI VOGLIAMO
L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo.
La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di esplosivi.
Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana nel mondo.
Per il problema finanziario, NOI VOGLIAMO
Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze.
II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell’85% dei profitti di guerra.
di Corrado Corradi
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