Ci sono affermazioni che qualificano il soldato per quello che dovrebbe aborrire di sembrare: un politico in uniforme, perché ne rimedierebbe solo una pessima figura, quella del maggiordomo.
Mi riferisco all’Ammiraglio Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della NATO (ma guarda un po’!), già stigmatizzato su Facebook dal commilitone Fabio Filomeni, per aver detto quello che direbbe non un soldato, ma un maggiordomo al padrone di casa: «spero che vengano inasprite le sanzioni mirate a far crescere la tensione interna contro Putin».
Una simile affermazione, proferita ex cathedra dal suo alto incarico, evidenzia che l’altissimo ufficiale, forse troppo preso dalla volontà di compiacere il padrone di casa, non ha preso in considerazione alcuni elementi fondamentali:
- Siamo al diciottesimo pacchetto di sanzioni e il fronte interno russo non se ne è nemmeno accorto.
- Qualora insorgesse qualche sommovimento e noi dovessimo arrivare alle schioppettate per indurre alla capitolazione quello che avremmo stimato essere un Putin indebolito, troveremmo comunque un fronte coeso intorno a quello che storicamente ha sempre fatto vincere la Russia, ossia la “Guerra patriottica”.
- L’allineamento a una vulgata (per definizione non aderente alla realtà dei fatti) allontana da quel sano pragmatismo militare che permette al soldato di guardare in faccia la realtà, conditio sine qua non per sperare di vincere la guerra.
Inoltre, prima di parlare di indebolimento del fronte interno di un paese il quale, a suo tempo, da indebolito che era ha vinto due guerre patriottiche (una contro il trisnonno di Macron e un’altra contro un agguerrito Terzo Reich) e, più recentemente, dopo 17 pacchetti di sanzioni che la vulgata giurava l’avessero indebolito, pur evitando di impiegare il suo potenziale bellico ha suonato a un’Ucraina che godeva del totale sostegno di quell’organizzazione militare della quale Cavo Dragone è presidente: la NATO; ci andrei piano a rilasciare certe dichiarazioni perché, finché si viene smentiti per tabulas, va anche bene, ma… occhio, perché certe dichiarazioni sono prodromiche alla sconfitta sul terreno.
Corrado Corradi
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