Non c’è Italia e meno ancora Patria nelle rivendicazioni del sindacato e nelle mene della politica di sinistra, solo ideologia.
Un’ideologia costituita da convincimenti soggettivi scollegati dalla realtà che tradiscono l’uomo in quanto soggetto umano, tradizionale, civico, sociale.
Su questa ideologia pesa la responsabilità del dispregio e dello sfregio di quell’essere umano identificato per essere italiano e che si ostina ad essere, ab origine, normalmente caucasico e cattolico (1). I suoi cavalli di battaglia sono tutti contro l’uomo: abortismo, eutanasismo, omosessualismo (il suffisso “ismo” a indicare proprio la fregola ideologica), il rigetto dell’avita tradizione, l’annullamento del senso civico, l’immigrazionismo ad oltranza.
Una destruccola
Non meglio la destra di governo che ha millantato tradizione, senso patrio e sovranismo, ma che all’atto pratico ha palesato la mancanza degli attributi per fronteggiare quei malefici cavalli di battaglia. Una destruccola che si è accontentata di barcamenarsi tra l’obbedienza atlantista e qualche sussulto in politica interna, in mezzo a una trita e ritrita politica di paccottiglia. Una sorta di remake di quella orribile scena del film “Cuore impavido” in cui alcuni nobili scozzesi, venduti al Plantageneto, si ritirano dal campo di battaglia.
Ma per la miseria! Il vessillo tricolore ridotto a indugiare in un bisticcio tra comari con lo slavato drappo arcobaleno … a questo si è ridotta la destra?
Ravviviamo la fiamma dell’onore che la sinistra vuole spegnere e la destra sta aspettando che si estingua, è per questo che tanti patrioti si riuniranno il 23 novembre a Marina di Grosseto: per l’Italia!
di Corrado Corradi
(1) secondo la Conferenza Episcopale Italiana gli italiani che si definiscono cattolici sono il 71,1% della popolazione: il 15,3% si dice praticante, il 34,9% dichiara di partecipare solo occasionalmente alle attività della Chiesa e il 20,9% afferma di essere “cattolico non praticante”.
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