Così come nel periodo 1919-1922 – in un’Italia in crisi (non per le conseguenze di una guerra, per altro vittoriosa) a causa di schiere di indottrinati facinorosi, che avevano in uggia l’italianità preferendole un’identità dettata dall’internazionale comunista – è sorto un movimento capeggiato da reduci della IGM che ha salvato l’Italia da quella pericolosa deriva.
Altrettanto sembra succedere ai giorni nostri. Dal 2020 ad oggi, infatti, analoga schiera di irretiti da una ideologia che abbraccia uno scibile ben più ampio (woke, lgbt, green, antifa, anarcoidi e perfino satanisti) e che occupa non solo la piazza ma anche i palazzi del potere nazionale ed europeo, ha preso ad imperversare pretendendo di cambiarci i connotati identitari, abolire la Patria e facendoci ingurgitare da un’ameba collosa e informe come l’UE.
Nel 2020 è stato con il Covid e poi via-via siamo arrivati alla situazione attuale in cui se non la pensi levogiro (ossia non vai a sinistra) sei cassato socialmente. E se non riescono a cassarti socialmente entrano in scena le peggiori forme di protesta violenta dei centri sociali e dei loro padrini (non uso a caso il termine mafioso) che, all’occorrenza, come nel caso di Kirk, non hanno remore a trovare una giustificazione per eliminarti fisicamente (Saviano, Odifreddi e altri infimi figuri, docent).
La reazione
Ma, in tale desolante panorama dai tratti satanici, già a partire dal 2020 abbiamo visto i prodromi di una reazione che coinvolgeva uomini dabbene i quali, timidamente, si opponevano alle liberticide norme anti Covid. Reazione che è andata sempre più affermandosi, diventata ora maggioranza coesa intorno a quegli analoghi movimenti sociali, culturali e militari d’avanguardia sorti nel 1918-22 per contrastare l’offensiva anti-italiana dei rossi; ed è grazie allo spirito dell’arditismo dei reduci (garante di amor patrio) che gli italiani dabbene, come allora, hanno riconquistato quelle piazze che, dal 1945 fino al 1968 in continuo incremento, sono diventate monopolio di movimenti, sedicenti rinnovatori, che di fatto perseguivano il progetto di cambiare i connotati tradizionali, spirituali, sociali, persino antropologici agli italiani.
Viene quindi spontaneo fare un parallelo tra le vicende di allora e il panorama di oggi in cui la destra (truffaldinamente diffamata da 80 anni di menzogne) si erge e il mondo scopre non solo che c’è anche lei, ma soprattutto che ha molto da dire e da fare per rimediare ai danni del pensiero levogiro, passato dalla rossa bandiera della sovietizzazione a quella dello slavato arcobaleno.
Un rinnovamento sociale e culturale
Ora come allora (ovviamente mutatis mutandis) il vitale «renouveau» d’azione, sociale e culturale del destrogiro pensiero è magistralmente reso da un passaggio della canzone «Giovinezza»: che dice «il valor dei tuoi guerrieri, la virtù de’ pionieri, la vision de l’Alighieri oggi brilla in tutti i cuor» … in cui viene lumeggiato
– il coraggio dell’azione (il valor dei tuoi guerrieri) incarnato da Vannacci e dai suoi sodali che hanno avuto l’ardire di costituirsi in movimento di rinnovamento, riuscendo a scardinare i mendaci slogan della sinistra da sempre ant’italiana;
– il genio dell’imprenditoria Patria (la virtù dei pionieri);
– la cultura dei tanti intellettuali di destra (la vision de l’Alighieri) da 80 anni ignorati e ghettizzati quando non oggetto di rossa violenza.
Con Eraclito penso che non ci si possa immergere due volte nello stesso fiume ma la storia non è un fiume e a volte si ripete invitandoci non solo a rimediare gli errori ma anche a essere ottimisti e sperare.
Corrado Corradi
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