Il nostro governo ha rassicurato lo Stato ebraico: Benjamin Netanyahu è sempre benvenuto in Italia, la quale non procederà al suo arresto, ignorando o bypassando il mandato emesso a novembre a suo carico dalla Corte penale internazionale.
L’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni sostiene che tutti sono i benvenuti a Roma, compreso il leader israeliano.
Quindi possiamo auspicare che se il Presidente Putin decidesse di fare visita alla culla della civiltà, magari a compagnato da Bashar al-Assad, non ci sarebbero problemi o ostacoli di sorta? Come sempre in questo piccolo paese esistono due pesi e due misure.
Un mandato per “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” è frutto di un’accusa gravissima, ma a quanto pare vale solo per chi è politicamente scomodo o non allineato o per dirla tutta e senza mezzi termini vale solo per coloro a cui l’Italia non è asservita.
Ora, sia chiaro e a scanso di equivoci, la questione antisemitismo non è il leit motiv dell’articolo, ma la rassicurazione confidata alla comunità ebraica di Roma dal nostro governo si pone come un precedente.
Vero è che in Italia sono, per fortuna o purtroppo, tutti benvenuti, è un dato di fatto, ma qui possiamo rilevare un paradosso elefantino: quando è richiesto o imposto, il governo se ne frega della Ue, della Corte penale dell’Aia, etc, mentre non è richiesto, ma comunque imposto, allora si adegua e vara misure impopolari e deleterie per la popolazione…
Per l’ennesima volta: pesati, misurati e trovati mancanti!
Cristian Borghetti
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