Basta con la mania di creare istituzioni sovranazionali che cassano l’idea di nazione e di patria
La mia Patria è la terra che identifico con il luogo ove chi mi ha dato la vita e l’educazione ha tratto origine nutrendosi di ciò che – in termini di patrimonio ereditato (lingua, storia, conoscenze, fede religiosa) – mi ha trasmesso. La mia Patria è dunque quella nazione (1) chiamata Italia.
Sancita questa ragione identitaria, mi chiedo: perché andare a raggrumarsi con altri paesi per formare una sorta di sovra-paese che, almeno sul piano teorico, pian piano abolisce la Patria, tendendo a far diventare eguale ciò che eguale non è?
Ho scritto «piano teorico» perché concretezza vuole che, in un’alleanza, si formeranno sempre coalizioni mirate a far prevalere gli interessi dei paesi di quella coalizione a scapito degli altri.
La nostra nazione ha millenni di storia, tradizione e spiritualità; ha monti, fiumi, laghi e pianure e persino un centro di gravità permanente: il mar Mediterraneo (profeticamente definito «Nostrum»), già fulcro della civiltà, dove la divina provvidenza l’ha immerso in tutta la sua lunghezza… e non solo: nella nostra Patria abita il successore di Pietro, cosa che ne fa il centro della spiritualità di qualche cosa come 1 miliardo e 400 milioni di cattolici.
Italia autosufficiente
L’Italia ha tutto per essere autosufficiente. Disponiamo persino di un minimo di risorse energetiche e in gran parte del paese il sole irradia per circa 2600 ore l’anno.
Non si fraintenda, non si tratta di instaurare l’autarchia ma di ricordarsi che alla fine della Prima Guerra Mondiale (1918) l’Italia era una nazione povera, quasi totalmente agricola e negletta, eppure bastò il guizzo di un movimento culturale, il richiamo di un Papa al senso di giustizia sociale, l’amor patrio di una generazione di reduci ed ecco che nel giro di un decennio l’Italia, da negletta che era (basti pensare alla cosiddetta ”vittoria mutilata”) seppe assumere un notevole peso in seno al consesso delle potenze (allora persino coloniali) che, sino ad allora, l’avevano snobbata (cosa che, peraltro, in troppi continuano a fare).
Smettiamo quindi di rincorrere l’idea di inserirci in una entità sovra-nazionale, a maggior ragione se il suo baricentro è posto a nord delle Alpi (anche perché ci troveremmo tra paesi che sempre hanno tramato contro di noi, e tradendo quella nostra vocazione mediterranea che ci vuole proiettati in quel mare e non nelle lande del nord Europa).
di Corrado Corradi
(1) Per nazione s’intende il complesso di persone che hanno in comune l’origine, la storia, la lingua, la civiltà e sono consapevoli di questa fondamentale comunanza.
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