Il fascismo rosso (1), denunciato dai media ogniqualvolta esponenti della sinistra si rendono protagonisti di atti violenti, non esiste, è solo uno specchietto per allodole particolarmente tonte, inventato da persone intellettualmente disoneste, che albergano anche nel centrodestra.
L’ho scritto in un articolo su 2diPicche e lo ribadisco con veemenza condita di risentimento: colui il quale accusa i levogiri facinorosi di essere fascisti, o è un levogiro che intorbidisce le acque o è un ignorante (e mi fermo qui per non scadere nell’offesa).
Il pensiero levogiro, sia quello che si manifesta a parole e spaccia se stesso per ciò che non può essere, ossia moderato, sia quello che si esprime con manifestazioni di scalmanati dediti a violenti tafferugli, non è fascista, è levogiro e basta. Esprime in maniera disinibita il DNA dell’odio di classe, con tutti gli attributi che gli sono connessi (2); un odio evolutosi in un’acredine livorosa ben più generalizzata che non prevede la purga dell’olio di ricino ma la soppressione; non prevede lo scontro di facinorosi armati di stoccafisso (3) ma l’eliminazione fisica e ingiuriosa dell’avversario percepito come ontologicamente maligno, non un essere umano ma un animale parlante e nocivo (4).
Violenze e vendette
L’eliminazione di Mussolini, ma soprattutto di Clara Petacci, e più ancora le turpi quanto sanguinose vendette in danno di uomini, donne (sia mature che giovinette alle quali oltre all’assassinio è stato riservato lo stupro) e perfino bambini, che si sono protratte fino al 1947 ne sono una storica testimonianza.
Come altrettanto storica testimonianza di quanto il dna dell’uomo levogiro sia impregnato di quel livore si è sentito e visto nelle dichiarazioni profferite a proposito dell’uccisione di Charlie Kirk. Qualche nome? Odifreddi, Scanzi, Saviano, Di Bella, Floris, Fusani, etc.
Questi soggetti, applicando distinguo in maniera più o meno sfumata, hanno espresso quel livore che è proprio del pensiero levogiro: la vittima è un mio nemico, per cui il suo assassino non può essere totalmente colpevole perché in fondo non si è trattato proprio di un omicidio (essendo la vittima un uomo a metà: per metà è uomo ma siccome non la pensa levogiro come me, l’altra sua metà non è umana).
I folli da evitare
Altro che fascismo, diamoci da fare affinché questi non ritornino al potere perché con il livore che hanno accumulato in questi ultimi anni applicherebbero purghe che farebbero impallidire quelle di Stalin.
Note
(1) Che nulla ha a che fare col fascismo immenso e rosso di Robert Brasillach
(2) L’odio è una complessa emozione secondaria e uno stato mentale che si manifesta nel voler annientare un individuo o un gruppo. La sua natura è spesso infettiva e pericolosa, come un virus, e può aggregare persone con la condivisione di un’ostilità comune. I suoi attributi sono: desiderio di nuocere, avversione persistente, ostilità e rifiuto, denigrazione.
(3) Nel periodo degli scontri tra rossi e fascisti tra il 1919 e il 1922, il prefetto di Ferrara aveva vietato ai cittadini di andare in giro con bastoni di varie fogge (tranne quelli da passeggio per claudicanti), ebbene Italo Balbo armò i suoi gruppi di fascisti con lo stoccafisso affumicato.
(4) L’ebraismo radicale (ad esempio quello di alcuni gruppi Haredim) considerano il non ebreo un animale parlante.
di Corrado Corradi
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