La grande crisi
L’elemento che manca a questo nostro mondo contemporaneo, grigio e spento, è il fuoco, ma gli articoli del nostro bel giornale di fuoco non mancano certo, né di sdegno, né di desiderio di rivalsa, né di furore, per quanto ne è concesso dagli occhiuti censori della “democrazia”.
Meno presenti i numeri, gli ultimi e i soli venerati dei dell’homo oeconomicus.
Eppure i numeri non vanno demonizzati; spesso parlano, talora urlano: se tutto denuncia il livello morale di chi governa l’Italia e l’Europa, i numeri lo provano.
I soldi e la proprietà lungi dall’essere il “tutto” di un uomo, ne rappresentano comunque una parte importante: i suoi sforzi, la sua fatica, la sua capacità, seppure in un certo ambito (e non il più rilevante) dell’esistenza.
Attaccare la proprietà è minare la persona in uno spazio decisivo; si pensi che la società dell’era cristiana per eccellenza, il Medioevo, è una società molto ricca, enormemente più ricca di quanto solitamente si creda.
I governi
I governi che in questi anni attentano alle fondamenta morali del nostro vivere non potevano trascurare di sfiancare la nostra economia sapendo perfettamente che laddove è grave la povertà spirituale, più feroce si avverte quella economica.
Chi ha voluto il deserto ha seguito un piano: eliminare Dio, poi la morale, quindi la cultura, infine il soldo!
Risultato? La barbarie! Mentre si inviano milioni per finanziare le guerre di chi ha torto, questa è la nostra situazione:
- negli ultimi sei mesi dell’anno scorso hanno chiuso 12.000 esercizi commerciali strozzati da una tassazione folle, da una assoluta impossibilità di accedere ai prestiti bancari ormai a tassi usurai (dall’8 al 12%) per i quali sono richieste tali e tanti garanzie che chi li richiede deve dimostrare di non averne bisogno, da una burocrazia schizofrenica per la quale condurre anche un piccolo negozio significa costi aggiuntivi insostenibili che portano, di fatto, anche ad un enorme accumulo di ore lavorative
- falliscono per il 27,7% le ditte individuali quelle per le quali, come ovvio, la burocrazia, le tasse reali ed occulte, i balzelli di ogni tipo non sono schermati da nulla e da nessuno
- falliscono per il 50% gli albergatori, per il 30% le ditte edili, le aziende meccaniche e metallurgiche per il 24%, la ristorazione per il 20%
Non hai capito?
Coloro che si appellano al Governo perché metta in atto strumenti per evitare tutto ciò non hanno capito, o fingono di non capire, che il lupo che ti sta sbranando non chiama i cacciatori per essere impallinato in modo che tu possa sopravvivere.
Chi governa conosce bene come non far fallire l’imprenditore … però sa benissimo come farlo fallire … e sceglie.
E così il fatturato delle imprese agricole è calato, dal 2022 all’altr’anno, del 5,9%; quello edile dell’11,5%; quello dei servizi del 3,5%.
La redditività nel campo edile si è dimezzata in un anno!
Nel campo del manifatturiero, dal 2022 al 2023, le chiusure sono aumentate del 55%.
I più ottimisti prevedono per il 2024 il fallimento dell’8,5% delle imprese … dal punto di vista di chi ha organizzato il tutto, un successo forse insperato!
di Irma Trombetta
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