Se fossi palestinese direi: evvai con un altro, ennesimo, accordo stipulato in camera caritatis tra Israele e paesi arabo-islamici (secondo regia yankee) sul groppone di noi palestinesi, complici i nostri leader.
È dal 1948 che questo avviene e una fetta di questa disgustosa manfrina l’ho vista da soldato italiano, in diretta, in Libano tra il 1982 e il 1984.
Sì, se fossi palestinese, sarei adirato soprattutto contro i miei patrocinatori – i paesi arabi – i quali dal 1948, in assenza di programmi concreti e realizzabili, ma solo con il bla-bla, hanno manovrato i miei leader per spingermi allo scontro con gli israeliani i quali, tutti lo sanno, applicano la contabilità della rappresaglia alla quale aggiungono interessi che calcolano secondo il grado della loro incazzatura.
Se fossi palestinese mi verrebbe il sospetto che … vuoi vedere che sono stato scelto proprio dai paesi arabi come popolo arabo da sacrificare per poter perpetuare un identitario vittimismo … Infatti, quando ai paesi arabi manca un argomento o sono in imbarazzo, ecco che «… sì, ma la causa palestinese!?».
Nostalgico
Se fossi palestinese guarderei con nostalgico riconoscimento all’Italia fascista per essere stata l’unica a capire che, già prima della creazione dello stato israeliano (1947), complici i fratelli arabi, ci avevano già buggerato gli inglesi, e non ha esitato ad aiutarci fornendo armi e fondi al Mufti di Gerusalemme.
Mentre guarderei agli italiani che oggi starnazzano slogan inutili sulla Palestina, con lo stesso scocciato compatimento col quale si guarda un tedioso ignorante che vuol dire a tutti i costi la sua su un argomento complicato e fuori dalla sua portata intellettuale … e che, con i suoi inutili slogan fuori tempo e la sua virulenza che puzza di false-flag, non fa altro che mortificare la tragedia del mio popolo. Una tragedia che, mutatis mutandis, potrebbe essere paragonabile a quella del popolo Armeno.
Sì, se fossi palestinese odierei israeliani e arabi e disprezzerei quegli italiani che, con patente stupidità, mi tirano in ballo. Ma ormai è tardi e il panorama è desolante: uno Stato inesistente (che mai ha voluto nascere), il mio; uno Stato che non ha remore a soverchiare chi non gli sta a genio, Israele; una congerie di Stati che agiscono in maniera ipocrita e che non hanno esitato a comportarsi con me come si è comportato e si comporta Israele (ricordate Tel Azzatar !?), gli stati arabo-islamici; uno Stato che in Medioriente ha l’abitudine di muoversi come un elefante in una cristalleria, gli USA; e infine quella banda di inconcludenti e facinorosi che si agita in alcuni paesi europei, così idioti da non recare nessun aiuto a noi ma solo danni a voi.
Corrado Corradi
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D’accordo su (quasi) tutto. Resta il fatto che credo vi sia un motivo ulteriore. La tendenza dei palestinesi a farsi lo Stato nello stato, come a Beirut e in Giordania , che fa correttamente paura a chi li ospita come padrone di casa. E dopo l’esperienza giordana e libanese credo nessuno intenda provare.