Il Pronto Soccorso cambia, ma solo nel vocabolario

Il Pronto Soccorso cambia, ma solo nel vocabolario

Il Pronto Soccorso cambia, ma solo nel vocabolario

Se non ci si crede, si legga il cartello in copertina. La Sanità pubblica è allo sbando, gli ospedali chiudono e le liste di attesa per ottenere le cure necessarie sono infinite?

La soluzione a tutti i mali del sistema li offre la Regione Emilia-Romagna… Col vocabolario! Anzi, con l’astuccio dei pastelli e il librone delle parole.

Fino a poco tempo addietro, infatti, chi si presentava al Pronto soccorso veniva classificato – bianco, verde, giallo, rosso – a seconda della probabile gravità del caso.

Bianco e verde indicavano per casi tutt’altro che preoccupanti; il giallo le urgenze, mentre il rosso le vere e proprie emergenze.

Ciò nonostante, le file, anche nelle strutture sanitarie emiliane, duravano ore e ore, anche per coloro che giungevano con sintomi o ferite che, pur non costituendo emergenza, destavamo preoccupazione.

Personale o strutture insufficiente?

Dunque, si assumono più medici, più infermieri, oppure si aprono più siti di primo intervento? E perché mai, quando basta un pennarello e un po’ di fantasia, purché si faccia credere al cittadino che la Sanità pensa solo a lui?

Come? Dichiarando tutti gli accessi al Pronto soccorso “urgenze”!

O meglio, quasi tutti, perché o codici bianchi vengono indicati come “non urgenza”.

Oddio, la parola giusta sarebbe rinviabile, secondario, superfluo, ma volete che Stefano Bonaccini permetta di definire così un possibile malato?

Giammai…

“Urgenze differibili”

E siccome di medici in più neanche l’ombra, si aumentano i colori, aggiungendo il blu.

codici soccorso

Così i bolognesi sanno di essere sempre trattati con urgenza, per quanto ai verdi si precisa che la loro è “urgenza minore”; mentre quella dei codici blu è – miracoli della lingua – una “urgenza differibile”!

Come dire che uno ha una fretta paziente, oppure una necessità facoltativa.

Per tanto, subito subito si curano solo i codici di emergenza – i rossi – e con un po’ di attesa i gialli, quelli che urgenze sono sempre state considerate.

Insomma, non è cambiato niente e si possono aspettare ore e ore anche denunciando all’accettazione un violento trauma cranico, se ancora si riesce a parlare, invece di vomitare direttamente in faccia all’infermiere, oppure bruciando di febbre o cose del genere.

Perché i soldi per potenziare i servizi non ci sono, ma per aumentare i colori, adeguare i computer del “triage”, pagare il pubblicitario e lo stampatore di manifesti per imbellettare l’inefficienza; beh, per tutto ciò si trovano sempre

Massimiliano Mazzanti

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