Alluvione, Emilia in ginocchio: se Stato e burocrazia fanno più danni della pioggia
Centro Italia ancora in ginocchio per le forti piogge di questi giorni. Un nuovo alluvione ha colpito le zone già interessate dal forte alluvione del 2023. Anno diverso ma immagini simili, a distanza di oltre 12 mesi sembra che le amministrazioni locali non abbiano imparato la lezione e che nulla sia cambiato sotto un profilo di rischio idrogeologico.
Abbiamo raggiunto Desideria Raggi, Presidente dell’associazione Evita Peron, che vive in Romagna e ci può dare una prima impressione della situazione.
Guarda qui è tutta una presa per il culo stratosferica.
A sentire la regione e giunte locali rosse i soldi dallo stato non arrivano; se senti i rappresentanti del centro destra i soldi sono stanziati ma è la regione che fa la furba.
Vero che dall’anno scorso i fiumi sono stati puliti ma poi vai a monte e vedi che tutta la legna è stata lasciata sugli argini.
Vai a valle idem, non hanno alzato alcun argine o se l’hanno fatto, di poco. Non fanno argini di cemento perché non sono green…
Nel frattempo ti fanno vedere che in Germania il modello green funziona… Con gli argini in cemento!
Nessuna cassa di espansione fatta, mettiamoci che negli anni del boom economico hanno costruito come forsennati a ridosso dei fiumi, secondo me deviando anche il percorso naturale (poi non sono un tecnico però a vedere il grafico del letto del Lamone il dubbio è lecito).
Per ora i cittadini alluvionati hanno percepito si e no tra i 5 e i 10 mila euro.
La piattaforma per richiedere gli aiuti è ancora attiva ma sembra ci siano problemi. Per le auto alluvionate non sono ancora arrivati soldi (tante famiglie ne hanno perse 2 in una botta). La burocrazia è assurda e nemica del cittadino: pensa che prima dovresti pagare gli artigiani per i loro interventi poi, fattura alla mano, richiedi il risarcimento.
E chi non li ha per pagare ? Si attacca e tira forte.