Sì, Beppe Grillo ha ragione: ci vuole il passamontagna! Nel senso, però, di un preservativo in stoffa spessa, adatto a impedire a certi vaniloqui di fuoriuscire dalla testa su cui dev’essere ben calcato, evitando che le idee inutili generino episodi e fatti che peggiorino con la violenza una situazione economica, sociale e politica già di per sé grave.
Tanto più se questi appelli al “brigatismo” sono finalizzati a difendere il “reddito di cittadinanza”, cioè, uno dei concetti politici forse più innovativi tra quelli enunciati negli ultimi 15 anni, ma che è stato trasformato dagli imbecilli a 5 stelle – dove il numero degli astri non indica solo l’appartenenza politica, ma sopra a tutto il grado di perfezione della stupidità della classe dirigente grillina – nella più colossale azione di compravendita di voti della storia della Repubblica.
Clientelismo
Un clientelismo che non è stato realizzato tramite i favoritismi nell’assegnazione dei posti di lavoro pubblici, oppure tramite denaro privato da rimborsare con tangenti sugli appalti – qualche novità bisogna pure introdurla, nella politica italiana -, bensì mediante trasferimenti diretti dalle casse dell’erario a quelle dei beneficiari.
Una gigantesca truffa che non aiuta la ripresa dell’occupazione e che, anzi, drena risorse e mette ogni giorno di più lo Stato nella condizione di non poter risolvere i problemi, costringendo il Fisco a prelevare ulteriori risorse dalle tasche dei sempre meno produttori rimasti.
L’uomo si sa, è bollito, sia dalle sconfitte elettorali sia dai guai familiari, ma è incredibile che non sia stata unanime la risposta di riprovazione alle sue parole che, addirittura, hanno visto Elly Schlein plaudente, avendo evidentemente scambiato la segreteria del Pd per uno dei tanti “centri sociali” – quelli dello sballo, della droga e finanche dello stupro libero – che era abituata a frequentare in gioventù.
E, infatti, nel Pd qualcuno ha detto basta, ha preso la porta e, dopo averla sbattuta dietro se stesso, se ne è andato.
Il problema, però, rimane.
A fronte di una maggioranza coesa e sostanzialmente forte per l’appoggio internazionale che a essa assicura l’assoluta ortodossia atlantista che sta svenando il Paese e non aiuta nemmeno l’Ucraina – che si sta svenando anche maggiormente e non in senso metaforico -, non esiste un’opposizione seria, capace di condizionare o quanto meno contenere le scelte dell’esecutivo, costringendolo a essere fedele ai principi e ai valori che aveva propagandato per ottenere la fiducia degli italiani.
Passano gli anni, ma a Montecitorio e a Palazzo Madama sembra tutto rimasto agli anni ‘70, ‘80 o ‘90: con una maggioranza in sella e un’opposizione che si limita a gridare la pretesa illegittimità della conquista del potere altrui.
Non siamo ancora un paese normale.
E quanto bisogno di normalità ci sarebbe lo dicono gli indicatori economici, dove, rispetto a qualche segno + in settori che non hanno ricadute dirette sulla vita delle persone, inflazione e lavoro – lavoro che manca – continuano a essere piaghe cocenti.
Piaghe che la stagionalità di certe progressioni dell’occupazione estiva non risaneranno di certo. Chi pensava che i 5 Stelle avessero dato e dimostrato il peggio di loro nei due governi appena archiviati, si è sbagliato e di non poco: all’opposizione sono pure peggio.
Perso ogni appeal la strumentalità dell’antipolitica contro la “corruzione dilagante”, contro “gli stipendi d’oro” e coglionerie del genere, il vuoto cosmico di quel movimento è colmato solo dai peggiori istinti e dalle più ripugnanti pulsioni che non possono che interessare cosche e cricche che hanno il solo interesse nel caos, nella condizione sufficiente e necessaria a far proliferare sotterraneamente interessi inconfessabili.
Solo rivitalizzando il Sovranismo – cioè, il paradigma che declina ogni scelta concreta e ogni iniziativa pratica alla luce esclusiva dell’interesse diretto dei cittadini della Repubblica – l’Italia smetterà di essere un oggetto poggiato sull’incudine dell’incapacità della Sinistra – di cui il “grillismo” è diventato una grottesca, non comica: grottesca, variante -, dove è agile per il martello dell’atlantismo e dell’euroburocrazia batterla sempre più duramente e sempre più frequentemente.
Massimiliano Mazzanti