Il peggio del meno peggio – Il Consiglio dei Ministri meloniano in meno di un’ora ha discusso ed approvato l’intera finanziaria per il 2024, ovvero gli onorevoli ministri hanno fatto appena in tempo a salutarsi, accomodarsi sulle collose poltrone, fare l’appello e rispondere SI alla richiesta di approvazione formulata dalla loro capa Meloni.
Non solo ma hanno anche promesso, a nome dei rispettivi partiti che mai e poi mai in sede di approvazione parlamentare questi (i parlamentari da Voi eletti) avrebbero richiesto il cambiamento di una sola virgola attraverso gli emendamenti di rito, come dire tutti zitti e muti e che non vi venga in mente di pensare alle promesse fatte ai vostri elettori.
La “Riforma Fiscale”
Il fiore all’occhiello di questa manovra è una sbandierata clamorosa quanto vantaggiosa riforma fiscale, con evidenti brividi di compiacimento la Presidente del Consiglio ed i suoi vice annunciano la realizzazione già al primo anno di governo del famoso: meno tasse per tutti!.
Per fortuna questo annuncio è stato più sobrio di quello dei grillini sulla fine della povertà dal balcone di Montecitorio, ma non avevamo dubbi su questo e dobbiamo riconoscere alla Presidente una rinnovata eleganza più adatta alla ZTL che oggi gli compete, senza nostalgie per la vecchia borgata.
Ma vediamola questa meraviglia di riforma fiscale che farà rimanere nelle nostre tasche tanti di quei soldi che invano ho cercato di dissuadere, alcuni “fedeli” della ormai gloriosa Presidente, dall’andare a prenotare crociere e restyling per il prossimo anno.
Oggi e fino a dicembre 2023 (e parliamo di lordo) questi sono gli scaglioni di tassazione:
guadagno fino a € 15 mila paga il 23% di irpef
chi ha un reddito fino ai € 28 mila paga il 25% di irpef
chi prende fino ai € 50 mila paga il 35% di irpef
infine, chi ha reddito oltre i 50 mila euro paga il 43% di irpef.
Ovviamente il calcolo dell’imposta è progressivo.
Che succede dall’anno prossimo? semplice chi ha un reddito lordo fino a € 15 mila continuerà a pagare il 23% di irpef chi invece in seconda fascia, ovvero con un reddito lordo compreso tra i €15 e i € 28 mila, invece del 25% pagherà il 23% di irpef.
Uno sconto del 2%!
Significa che se si ha un reddito di 20 mila euro si risparmierà il 2% sui € 5 mila (la differenza incrementale tra i €15mila e i €20 mila ) e quindi il “meno tasse per tutti” si traduce in un risparmio di tassa di ben 100 euro in un anno ,ovvero € 8 al mese in più nelle tasche della maggior parte degli italiani, dico la maggior parte perché l’ISTAT ci dice che il reddito medio degli italiani è di € 27 mila annui.
Forse è meglio non prenotare la crociera.
Pazienza andrà meglio nella seconda fascia ed in effetti con un reddito sempre lordo compreso tra € 28 mila e i € 50 mila si pagherà sempre, come prima, il 35% di irpef ma per effetto della progressività si pagherà su tutti i “primi” €28 mila il 23% (e non il 23% sui primi €15 e il 25% sugli ulteriori €13). Sono questi i fortunati che rientrano nel “meno tasse per tutti”, infatti questa categoria avrà un risparmio di € 260 all’anno come dire € 20 in più da spendere al mese, beh una pizza e birra inaspettata al mese è certamente meglio di un calcio nei denti.
Ovviamente questi € 260 annui toccheranno anche a coloro che hanno reddito superiore ai 50mila euro lordi annui (tassati con l’aliquota massima del 43%), ma questo Governo ha pensato non sia giusto ridurre le tasse anche ai ricconi che guadagnano o hanno una pensione di € 2.500 e così se superi di un euro lordo i 50 mila lordi complessivi annui ti vedi diminuite le detrazioni previste per tutti, es. costo del mutuo (interessi), le spese mediche ecc. di esattamente (guarda caso!) di € 260.
Nessuna sterile polemica
Questa simulazione che indica gli effetti concreti di questa riforma non è il frutto di sterile polemica improvvisata, ma coincide con quella di tutti gli organismi competenti, uno per tutti il Sole 24 ore.
Questa non è una critica precostituita, sappiamo che il sostegno a questo governo è motivato dalla scelta del “meno peggio” ma anche il meno peggio ha il dovere di non costruire realtà fittizie a beneficio dei suoi elettori perché allora siamo semplicemente nella continuazione del “peggio”:
anche perché stipendi e salari sono ormai “mummificati”, il costo dei carburanti si mantiene altissimo con tutte le sue accise, il costo energetico per famiglie ed imprese altrettanto, le pensioni tornano ad essere governate dalla legge Fornero peggiorata da quota 104, il costo dei prodotti di consumo, soprattutto quelli alimentari raggiunge vette proibitive e andrà sempre peggio alla luce degli ulteriori divieti imposti dall’Europa alla nostra agricoltura, pesca ed allevamenti, ecc.
Ciò nonostante, spendiamo un paio di miliardi per l’Ucraina, a cui si aggiungerà il Medio Oriente, e tre miliardi e mezzo sino ad oggi (lo afferma una parlamentare di FdI in una trasmissione tv) per l’invasione di clandestini, costo che si stima per l’anno prossimo in € 5 miliardi.
In tutto questo l’amministratrice del condominio Italia cerca solo di accreditarsi nel globo terraqueo/atlantico incurante del fatto che il suo condominio grazie soprattutto all’Europa (transizione green, Mes, Patto di Stabilità) rischia di trasformarsi in baraccopoli.
Giovanni Preziosa