Milano Capitale D’Italia della disparità – A Milano i poveri son sempre più poveri e spesso tra i poveri si annoverano i giovani che se pur provvisti diploma di scuola superiore o di laurea, hanno spesso lavori precari e malpagati, e spesso guadagnano meno che nel resto d’Italia e della Lombardia.
Se i poveri sono sempre più poveri i ricchi sono sempre più ricchi, anzi i Paperoni meneghini risultano molto più ricchi del 20% rispetto al resto della Lombardia e più ricchi del più 43% del resto d’Italia.
La media del salario lordo orario a Milano è di 13,21 euro, il 9% in più rispetto al resto d’Italia e il 5 % in più rispetto alla Lombardia.
Ma il costo della vita è di gran lunga superiore a tutto il resto d’Italia.
Le stime dell’ISTAT
L’Istat dice che un single under 30 a Milano per sopravvivere ha bisogno di 1.175 euro al mese (la soglia di povertà nelle altre città metropolitane è 952 euro). La soglia per una coppia con un figlio è di 1.831 euro, contro i 1.526 delle altre maggiori metropoli.
Per tale motivo prossimamente prenderà il via una sperimentazione e Milano sarà la prima città italiana nella quale verrà definito un salario minimo, che sarà messo a disposizione dell’amministrazione comunale per una certificazione sul modello londinese.
Arriva la commissione
Nel capoluogo lombardo verrà avviata una commissione indipendente che avrà il compito di calcolare ogni anno il salario orario minimo per poter vivere dignitosamente in città, sulla base di una serie di criteri individuati e concordati tra tutti i soggetti coinvolti nel gruppo di studio.
Di queste disparità dobbiamo di certo ringraziare la miopia della giunta milanese a guida Beppe Sala che in tutti questi anni ha solo pensato a favorire una certa idea della “Milano da bere” anni ’80, anziché provvedere ai bisogni ed alle esigenze della cittadinanza.
Unica consolazione è che il prossimo anno, finalmente, non vedremo più Giuseppe Sala a Palazzo Marino, sperando sempre nella lungimiranza dei cittadini milanesi che possono con le prossime elezioni del consiglio comunale dare un forte messaggio di cambiamento.
Paolo Ornaghi
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