IL GIARDINO DEGLI ORRORI
I fatti di Parma hanno scosso l’intera nazione.
Una ragazza “modello” sembrerebbe aver soppresso, nel giro di un anno e mezzo, due piccole creature appena nate: i suoi figli.
E dopo averli uccisi li avrebbe seppelliti nel giardino di casa, “per tenerli vicini”.
Subito dopo il secondo omicidio, è partita con i suoi genitori per gli Stati Uniti d’America.
Le prime ricostruzioni dei fatti e le prime dichiarazioni dei magistrati inquirenti sono molto chiare e univoche in tal senso.
La responsabilità penale è personale, i reati saranno contestati unicamente alla giovane madre (tale rimarrà per sempre).
La responsabilità morale, invece, sarà imputata, a tempo debito, a quelle istituzioni civili e religiose che accettano supinamente una legge, la 194, che ha azzerato e banalizzato il valore inestimabile della vita umana inerme e innocente.
Se una ragazza che studia giurisprudenza e partecipa attivamente alla vita parrocchiale, arriva a tanto, qualche domanda occorre farsela.
Per questo soffro in modo indicibile, quando leggo di alte autorità civili e religiose che – dopo più di 6.000.000 di vittime – valutano la 194 “una legge buona ed equilibrata” e da “non mettere in discussione”.
Questi, tragici e attuali, sono solo parte degli effetti “pedagogici” di una normativa integralmente iniqua.
Enrico Pagano
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