Briatore ne azzecca una

Briatore ne azzecca unaBriatore ne azzecca una – Le affermazioni di Flavio Briatore sulla questione dei falegnami cinquantenni hanno scatenato giornalisti, opinionisti e ovviamente la rete.

Come spesso succede, molte testate hanno riassunto il suo discorso con un frasi fuorvianti se non addirittura completamente diverse.

La frase contestata

Testuali parole, il noto imprenditore a Carta Bianca ha detto ciò:

“Sono stato da un falegname la settimana scorsa. Tutti i falegnami nell’officina, nello studio, avevano più di 50 anni. Perché non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole, ai figli gli fanno fare altre cose. Li mandano a scuola, all’università. Noi ci ritroveremo tra 20 anni senza falegnami, muratori, gente che fa i controsoffitti”.

La frase è stata interpretata come la convinzione secondo cui i figli dei falegnami devono fare i falegnami e non istruirsi.

In effetti, di primo impatto potrebbe anche sembrare così, soprattutto conoscendo il soggetto noto per posizioni spesso discutibili che in passato abbiamo anche criticato aspramente.

Tornare al mestiere dei padri

Tuttavia, leggendo a mente lucida, troviamo un concetto sacrosanto, che secondo noi era l’intenzione di Briatore, anche se espresso male: il mestiere del falegname, e dell’artigiano in generale, è in grave pericolo e i giovani lo snobbano, non volendo seguire le orme dei padri, inteso non come genitori ma come generazioni precedenti. Mestieri che hanno costruito la nostra società e che oggi sono osteggiati da tasse e concorrenza sleale. Questo voleva dire Briatore.

I veri classisti

E ci fa sorridere che egli venga attaccato da chi, fino a ieri, sosteneva che ad esempio il diritto di voto andasse concesso solo ai laureati in università prestigiose e/o a chi può fare viaggi intorno al mondo a conoscere culture diverse per sei mesi l’anno. Tutte belle cose, che però hanno costi, ed ecco che qui subentra il vero classismo, ben peggiore di quello attribuito a Briatore.

In altre parole, o puoi pagare o devi subire e tacere, i diritti sociali sono una piaga.

Lungi da noi difendere Briatore, ma quanto da lui sostenuto deve farci aprire gli occhi su quella che un domani potrà essere un’emergenza vera.

Lorenzo Gentile